Lavoro ininterrottamente dal 03/01/1980, sono nato nel 1959 il 23 maggio. Essendo invalido riconosciuto 80%, percepisco dall’Inps l’assegno di invalidità, mantenendo nel frattempo il rapporto di lavoro in modalità di telelavoro domiciliare. Vorrei sapere quali sono le mie prospettive per essere collocato in pensione.
Non mi risulta che ci siano novità che le consentano di andare in pensione anticipata. C’è in Legge di Stabilità una nuova possibilità di pensione anticipata per chi ha un’invalidità dal 74%, ma solo in presenza del requisito anagrafico (63 anni).
Nello specifico, dal prossimo maggio gli invalidi dal 74% in su (dipendenti pubblici e privati, autonomi o in gestione separata Inps) avranno diritto all’APe social dai 63 anni di età con 30 di contributi; in alternativa, potranno uscire prima dal mondo del lavoro anche con 41 anni di contributi (quota 41) a qualunque età se sono lavoratori precoci con almeno 12 mesi di lavoro effettivo entro il 19° anno di età.
Credo che per lei valgano le vecchie regole, che prevedono per la pensione anticipata 42 anni e dieci mesi di contributi.
Barbara Weisz
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