Il Ministero delle Finanze sollecita i contribuenti che non l’avessero ancora fatto a fornire l’IBAN al proprio Comune per consentire le richieste di rimborso IMU da parte dello Stato. La comunicazione è rivolta a coloro che hanno commesso errori nei versamenti dell’imposta sugli immobili, in particolare per quanto riguarda la quota riservata allo stato, e hanno chiesto il relativo rimborso.
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Ricordiamo che la norma ha previsto la differenziazione fra quota IMU allo Stato e al Comune solo nel primo anno di applicazione, il 2012, per tutti gli immobili, mentre successivamente questa differenziazione ha riguardato solo le imprese. L’IBAN va comunicato anche per i rimborsi relativi alla maggiorazione TARES, la vecchia tassa sui rifiuti ora sostituita dalla TARI.
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Il ministero chiarisce che il contribuente deve comunicare il codice IBAN se non lo ha mai fornito all’ente locale, oppure se lo aveva già precedentemente indicato, ma lo ha poi sostituito da un nuovo codice. Se invece l’IBAN era già stato comunicato al Comune, il contribuente non deve fare niente: i comuni, attraverso l’applicazione disponibile sul Portale del federalismo fiscale, hanno a disposizione una nuova funzionalità con la quale inserire o modificare i codici IBAN per le pratiche già trasmesse.
Viene infine segnalato, sempre in materia di procedure di rimborsi al cittadino, che ci sono nuove funzionalità a disposizione degli enti locali per velocizzare le pratiche:
- acquisizione IBAN per pratiche con stato “Trasmessa”: consente di cercare le pratiche prive di IBAN, e procedere a inserimento o modifica;
- nuovo campo Codice catastale del comune di origine: consente di acquisire tutte le operazioni effettuate sul codice catastale di couni soppressi;
- gestione beneficiari diversi dal contribuente: è possibile inserire i dati di richiesta rimborso a soggetti diversi dal contribuente, c’è un apposito campo per inserire la relativa documentazione;
- gestione richieste rimborso versamenti effettuati con bonifico in Banca d’Italia: sono pagamenti dei residenti all’estero, possono essere gestiti indicando nel campo “CRO” il codice identificativo del bonifico, allegando la distinta di versamento.