Travagliato l’iter parlamentare del decreto fiscale collegato alla Legge di Stabilità 2017, che prevede tra le altre anche misure quali l’abolizione di Equitalia, la rottamazione delle cartelle esattoriali e il pacchetto di semplificazioni fiscali.
Il dibattito in aula alla Camera è iniziato il 14 novembre, il provvedimento è poi tornato brevemente in commissione Bilancio e Finanze per un problema di coperture finanziare sollevato dalla Ragioneria generale dello Stato ma poi risolto, quindi ha ripreso l’iter in aula dove (come previsto) il Governo ha posto la questione di fiducia.
Il voto è in calendario per il 16 novembre. Dopo il passaggio a Montecitorio, il Dl Fisco deve andare in Senato per l’approvazione definitiva entro il 23 dicembre.
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Il problema di coperture riguardava una misura sul Forfait al 15% (stralciata) ed una di riscossione coattiva (le risorse arriveranno dal fondo per gli interventi strutturali di politica economica).
Nel dettaglio, la norma sul regime forfettario (articolo 7-sexies del decreto) riguardava la possibilità per i contribuenti che applicano l’attuale regime dei minimi di permanervi anche in caso di superamento delle soglie relative ai ricavi o compensi previste dalla legge, optando per due anni non consecutivi per un’imposta sostitutiva del 27% sui maggiori ricavi o compensi ottenuti fino a 15.000 euro (in alternativa all’uscita dal regime).
La riscossione coattiva (articolo 2 bis) prevede invece che il pagamento spontaneo delle entrate degli enti locali venga effettuato sul conto corrente di tesoreria dell’ente impositore o mediante F24, anche attraverso strumenti di pagamento elettronici, mentre per le entrate diverse da quelle tributarie è previsto che il versamento venga effettuato esclusivamente sul conto corrente di tesoreria o tramite strumenti elettronici.