«Non dobbiamo guardare ai servizi come a una sorta di uomo nero che ci ingoierà tutti»: è questa la posizione di Symantec nei confronti dei Software-as-a-Service, espressa per bocca del suo CEO John Thompson.
«Ci sono ancora molte, molte compagnie – in particolare quelle di piccole e medie dimensioni – che non sono ancora state raggiunte dai metodi di distribuzione dei software più tradizionali» ha infatti continuato Thompson.
L’affermazione è arrivata nel corso di un incontro con i partner dell’azienda, posti di fronte alla scelta – da fare, secondo Symantec, con oculatezza – se passare o meno alla vendita dei loro servizi.
Si tratta di una vera e propria dichiarazione programmatica sui piani futuri della compagnia californiana: Symantec, infatti, si è dimostrata negli ultimi mesi molto interessata ai servizi on-demand, tanto da sperare – entro il 2010 – di farne fonte di reddito per il 10% del bilancio dell’azienda.
Gli occhi sono puntati proprio sulle PMI, mercato che secondo un portavoce dell’azienda «presenta molte opportunità di business», che devono ancora essere sfruttate appieno. Anche perché, secondo il portavoce, le piccole e medie imprese di tutto il mondo arriverebbero a spendere – per sicurezza e storage – una cifra ormai superiore ai 14,6 miliardi di dollari.