Addio agli studi di settore, che diventano indicatori di compliance, novità sulle scadenze fiscali (niente più tax day del 16 giugno e reintroduzione del modello F24 cartaceo per le imposte superiori ai mille euro), e sulla voluntary disclosure bis: sono alcuni dei nuovi emendamenti approvati al decreto legge 193/2016, collegato alla Legge di Stabilità 2017 in commissione Bilancio alla Camera. Si tratta del Dl fiscale che contiene anche la misura sulla rottamazione cartelle esattoriali.
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Il provvedimento arriva in Aula lunedì 14 novembre. Resta probabile il voto di fiducia, per un’approvazione veloce da parte di Montecitorio in vista del successivo passaggio del decreto in Senato.
Misure e novità
La riforma degli studi di settore prevede la trasformazione, a partire dal 2017, in indici di affidabilità fiscale, a cui sono collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili, anche in termini di esclusione o riduzione degli accertamenti. Obiettivo: stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e il rafforzamento della collaborazione fra Fisco e contribuenti.
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Sarà un decreto del ministero dell’Economia a individuare i nuovi indici sintetici. Quando entreranno in vigore, cesseranno di avere effetto tutte le attuali norme relative agli studi di settore.
Ampliata la voluntary disclosure bis anche a coloro che hanno già aderito alla prima procedura di emersione volontaria.
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In materia di comunicazioni IVA, sanzioni più basse per l’omessa o errata trasmissione dei dati di ogni fattura: 2 euro per ogni fattura, fino a un massimo di mille euro a trimestre, e sanzione ridotta della metà (1 euro a fattura con tetto di 500 euro a trimestre) se la trasmissione è effettuata entro i primi 15 giorni dalla scadenza. Sanzione da 500 a 2mila euro per omessa, incompleta o infedele comunicazione IVA, anche in questo caso ridotta della metà se l’adempimento è effettuato nei 15 giorni successivi alla scadenza.
Per i contribuenti che scelgono la fatturazione elettronica dal 2017, due nuovi crediti d’imposta uno da 50 euro e un altro da 100 euro.
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Per quanto riguarda scadenze e procedure fiscali, il 16 giugno resta il termine solo per IVA, IMU e TASI, mentre le tasse sul reddito, IRPEF, IRAP, e IRES, si pagheranno entro il 30 giugno. C’è anche la proroga al 23 luglio per la presentazione del 730 e la trasmissione a CAF e professionisti, sempre con il paletto in base al quale entro il 7 luglio bisogna aver smaltito almeno l’80% delle pratiche.
Si allunga la pausa estiva del Fisco, estesa all’intero mese di agosto: tutto fermo dal primo agosto al 4 settembre. Infine, la cedolare secca sugli immobili: la mancata comunicazione della proroga di un contratto d’affitto non comporta la cessazione del regime fiscale ma una sanzione da 50 a 100 euro.