In occasione dell’evento casalingo, la BEAWorld conference di scena a San Francisco, BEA Systems ha illustarto i suoi piani per l’imminente futuro.
A giocare la parte del leone sarà il Project Genesis che ha l’obiettivo di rivoluzionare i software aziendali. Grazie ad esso, spiga il CEO Alfred Chuang, sia i professionisti IT che gli utenti finali saranno in grado di sviluppare applicazioni dinamiche di business, cambiando sostanzialmente il modo in cui le imprese «creano, usano e gestiscono le applicazioni della nuova generazione».
Il riferimento è esplicito e riguarda le tecnologie 2.0, sempre più diffuse anche in ambito aziendale. Non a caso il Progetto è fondato su pilastri come la SOA (Service-Oriented Architecture) e il social computing, massima espressione del nuovo modo di intendere il software ed il Web.
Cosa bisogna dunque aspettarsi dal Project Genesis? Secondo Chuang, il primo cambiamento interesserà i prodotti della linea AquaLogic, che migreranno verso il SAAS (Software As A Service) e in generale diverranno più felssibili, lasciando ampio margine di intervento agli utenti finali, che potranno modificare il software in base alle esigenze contigenti.
Non ci sono ancora date ufficiali ma è certo che il Project Genesis incrocerà più volte il suo cammnino con la strategia Liquid Enterprise, che sta guidando il lavoro di BEA. Nell’ambito di questa strategia sono da inscriversi i prossimi prodotti della società di San Jose, come Enterprise 360° (sviluppato per funzionare in ambienti virtualizzati), WebLogic Portal e AquaLogic Service Bus, che vedranno la luce il prossimo anno.