Il progetto Saturno, per il nuovo e per chi rinnova

di Luca Bazzani

17 Settembre 2007 09:00

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Nuove imprese si affacciano sul mercato e imprese navigate si trasformano. In queste fasi delicate non mancano difficoltà specie per le nuove leve

Le pratiche per l’avvio, la burocrazia, la difficoltà per reperire nuovi Clienti sembrano tutti ostacoli insormontabili . Per ovviare a tali inconvenienti è stato introdotto nella Regione Lombardia il Progetto Saturno. Si tratta di un innovativo metodo di sovvenzionamento e consulenza per nuove imprese.

Dopo un triennio (2004-2007) di avvio, il Progetto Saturno è giunto ora alla sua maturità e ha sviluppato piani di accompagnamento all’avvio di nuove attività imprenditoriali, con servizi che vanno dalla consulenza fino all’erogazione di finanziamenti a fondo perduto per beni immateriali di durata.

Il progetto è particolarmente articolato e si divide in 5 fasi, di cui 2 dirette ai neo imprenditori:

  1. supporto all’avvio, allo sviluppo di impresa e all’autoimpiego
  2. supporto al ricambio generazionale
  3. informazione del territorio
  4. supporto all’attuazione della Sovvenzione Globale
  5. attuazione e gestione della Sovvenzione Globale

Le fasi riservate ai neo imprenditori sono la 1 e la 2. In fase preliminare la Regione Lombardia ha selezionato un gruppo di 26 progetti di Enti che forniranno supporto ai Neo Imprenditori attraverso attività di consulenza, affiancamento ed erogazione di contributi a fondo perduto. Saranno, infatti, proprio gli Enti che accompagnano gli Imprenditori a erogare il finanziamento per conto dell’Amministrazione Regionale. L’elenco degli Enti disponibili è consultabile sul sito ufficiale del progetto oppure presso le locali Camere di Commercio.

La principale novità, rispetto alla precedente versione del Saturno, consiste nella costituzione di un percorso selettivo che porterà a una scrematura anche delle candidature dei Neo Imprenditori al fine di permettere lo sviluppo di nuove attività effettivamente funzionali al mercato e sostenibili dal punto di vista dei profitti. Il Neo Imprenditore entrerà nel percorso senza aver avviato l’attività imprenditoriale e verrà seguito fino alla fine della fase di avvio di Impresa con consulenza e con l’erogazione di un contributo per il sostentamento dell’attività. Il contributo è consistente. Si tratta di 4.243.165€ provenienti dal POR Obiettivo 3 del Fondo FSE della Regione Lombardia (divisi in 45% a carico del Fondo FSE, 44% a carico del Fondo di rotazione o altri fondi nazionali e 11% a carico del bilancio regionale). Inoltre il fondo verrà integrato da un cofinanziamento privato di 783.000€.

Il Progetto Saturno è diviso in 4 fasi:

  • Percorso A: orientamento per la definizione delle idee imprenditoriali, con attività di gruppo
  • Percorso B: assistenza nella redazione del Business Plan e nella richiesta di contributi
  • Percorso C: affiancamento diretto alla gestione e alla realizzazione degli investimenti
  • Percorso D: erogazione di contributi a fondo perduto

In pratica l’aspirante Imprenditore viene accompagnato attraverso i Percorsi A e B a definire precisamente la Sua Idea Imprenditoriale, attraverso 2 fasi, una di gruppo (Percorso A), e una individuale (Percorso B), in cui riceve assistenza specifica nella redazione del Business Plan e per la registrazione e l’avvio dell’Impresa. Giunto alla fine della seconda fase, l’Aspirante Imprenditore non sarà più tale, ma sarà bensì un Imprenditore effettivo in quanto coloro che supereranno la seconda fase avranno avviato la loro attività professionale con il supporto degli Enti identificati dalla Regione Lombardia.

Nella terza fase, Percorso C, l’Imprenditore viene assistito nella messa in opera dell’attività (sono ammesse attività di lavoro autonomo, quindi liberi professionisti, ma anche imprese) e nella redazione della domanda di contributo a fondo perduto. Il finanziamento massimo erogabile è pari a 6.750€, pari al 75% delle spese massime ammissibili (quindi sono ammesse a finanziamento spese fino a 9.000€). Tale finanziamento corrisponde al Percorso D.

Le spese ammissibili sono essenzialmente pluriennali, ma possono includere diversi costi, tra cui:

  1. La parcella notarile e i costi relativi alla costituzione dell’impresa
  2. Quote iniziali di contratti di franchising (nel limite del 10% del investimento complessivamente ammesso, cioè se l’investimento ammesso a finanziamento è pari a 5.000€ è possibile ottenere 500€ di finanziamento come quota iniziale di contratto di franchising)
  3. Registrazione di marchi e brevetti
  4. Acquisto di software gestionale, professionale o altri software necessari per lo svolgimento dell’attività professionale (a patto che si tratti di costi pluriennali)
  5. Formazione specialistica, settoriale e corsi abilitanti
  6. Consulenza e servizi specialistici (tra cui marketing, logistica, produzione, personale, organizzazione, sistemi informativi, ecc ecc)
  7. Consulenza per ottenimento della certificazione di Qualità (ATTENZIONE! Non sono inclusi i costi dell’Ente Certificatore)
  8. Implementazione di azioni di Responsabilità Sociale
  9. Ricerche di mercato e sviluppo di marchi e brevetti

In generale, sono escluse dalle finanziabili le spese di periodo (quindi, a puro titolo di esempio, bollette, utenze, costi del personale ecc ecc). Il vincolo è che le spese non siano sostenute in contante o con assegni circolari, ma attraverso metodi di pagamento tracciabili, per evitare forme di evasione fiscale.

La consulenza degli Enti selezionati dalla Regione Lombardia aiuterà i Futuri Imprenditori a redigere correttamente la domanda al fine di non perdere l’opportunità di reperire risorse utili per lo svolgimento delle proprie attività. Al termine di ogni Percorso verrà effettuata una selezione tra i candidati al fine di far emergere prima le candidature, poi le Imprese più meritevoli e con interessanti prospettive di redditività e sostenibilità nel lungo periodo. Il percorso, tra le altre, è aperto a un’ampia gamma di Aspiranti Imprenditori:

  • Occupati anche in lavori atipici
  • Giovani, adulti uomini e donne inoccupati e/o disoccupati
  • Studenti

In pratica, chiunque può presentare la propria candidatura, anche perché l’attivazione del percorso A per ogni operatore richiede la presentazione di almeno 40 candidature (cioè un totale di almeno 1040 progetti per tutta la Regione Lombardia). Insomma, un forte impulso all’Imprenditorialità e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Riguardo, invece, al ricambio generazionale sono stati stanziati dalla Regione Lombardia 1.996.800€, ripartiti secondo lo schema di carico applicato per le Nuove Attività. Anche in tale caso sono stati selezionati 32 progetti presentati da Operatori. I destinatari della sezione del progetto in analisi sono:

  • Ditte individuali
  • Società di persone
  • Società di capitali
  • Società cooperative

Che abbiano almeno un socio di età superiore ai 50 anni al 19/03/2007. Possono essere micro, piccole e medie imprese, ma anche imprese cooperative. Per le cooperative si intendono in ricambio generazionale se almeno il 20% del gruppo dirigente verrà modificato con soci più giovani entro il 28/02/2008 (data di fine del bando). Oppure se hanno intrapreso un cammino di ricambio generazionale dal 01/01/2002 attraverso la medesima modifica del gruppo dirigente appena presentata (almeno il 20% sostituito con personale più giovane).

I progetti prevedono differenti modalità di realizzazione attraverso i quali le Aziende possono realizzare il passaggio generazionale, solitamente momento critico:

  • incontri di mentoring, attraverso i quali sviluppare le relazioni tra le generazioni che si devono succedere al interno dell’Impresa
  • consulenza specialistica di contenuto, anche legale, finanziaria e fiscale non ordinaria connessa all’attività di passaggio generazionale dell’Impresa e della Sua ristrutturazione
  • affiancamento diretto alla gestione imprenditoriale, per favorire i nuovi subentranti nella gestione dell’Impresa
  • incontri di gruppo

Nel caso del ricambio generazionale le attività e le procedure non sono standardizzate come nel caso delle nuove attività imprenditoriali proprio per venire incontro alle peculiarità di ogni singola Impresa. Il totale di ore riservate a ogni azienda non potrà superare le 512 ore, di cui 480 individuali. Nel caso in analisi non sono erogati finanziamenti a fondo perduto in quanto viene offerta l’opportunità per le Aziende di accedere a una consulenza specialistica praticamente gratuita.

Il Progetto Saturno della Regione Lombardia intende sviluppare nuove imprese e aiutare le PMI già esistenti sul mercato a superare un momento traumatico quale il ricambio generazionale, offrendo l’opportunità di avvalersi di attività di formazione e consulenza gratuite. Al termine di tali attività per le nuove imprese è possibile anche accedere all’erogazione di un finanziamento a fondo perduto per coprire il 75% delle spese pluriennali che si vengono a determinare in fase di avvio e che di solito rallentano lo sviluppo dell’Impresa, pressata da spese quando non ha ancora cominciato a generare ricavi. La costante presenza nelle fasi di avvio attività di operatori specializzati e la loro consulenza nella compilazione delle domande di erogazione di finanziamenti permetterà alle nuove PMI di superare il primo impatto con il mercato e di emergere.