Identità Digitale: annullato il Regolamento SPID

di Noemi Ricci

17 Ottobre 2016 10:44

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Soglie di capitale e assicurazione troppo elevate, sono le motivazioni per cui il TAR del Lazio ha annullato il Regolamento SPID dell'AGID: i dettagli.

SPID è il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale attraverso il quale accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID). Le identità digitali vengono distribuite dagli Identity Provider, che devono essere accreditati secondo le regole previste dalla normativa vigente. Dopo la bocciatura ai limiti di capitale per l’accesso allo SPID, che di fatto tagliava fuori i piccoli fornitori, ora il TAR Lazio ha annullato il Regolamento SPID dell’AGID e della Presidenza del Consiglio dei Ministri ritenendo che questo andasse a danno delle piccole e medie imprese.

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Si tratta del Regolamento dell’AGID sui requisiti di accreditamento dei Gestori di identità digitale basati sui requisiti di capitale richiesti e sull’entità delle polizze assicurative, ritenute dai giudici del TAR troppo elevate.

Respinta invece la richiesta delle Associazioni di annullare anche la disposizione che prevede che i costi dell’accreditamento siano a carico sostanzialmente degli Enti accreditati. Misura che pertanto resta in vigore.

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Tra le Associazioni a presentare ricorso c’era anche Assoprovider, l’associazione dei Provider di servizi Internet, che accoglie con soddisfazione l’ennesima sentenza del TAR del Lazio in favore delle PMI che vogliono accedere allo SPID. La speranza, sottolinea il presidente di Assoprovider, Dino Bortolotto, è che:

«Lo stato di diritto venga rispettato e che le sentenze vengano onorate e che finalmente ci si renda conto che le PMI non vanno blandite solo durante le campagne elettorali, ma vanno rispettate e coinvolte quando si pretende di toccare i mercati in cui operano».

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