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Anticipo Pensione da maggio, APE Sociale estesa

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Ottobre 2016
Aggiornato 8 Febbraio 2017 11:46

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Riforma Pensioni nella Legge di Bilancio: Anticipo Pensione dal 1° maggio 2017, APE sociale con requisito di reddito e contributi, nuovi usuranti ammessi, novità per i precoci.

Matteo Renzi

UPDATE: Terminato il vertice, e approvata in CdM la Legge di Bilancio (Stabilità 2017), si delinea la Riforma Pensioni: l’anticipo pensionistico APE entra in vigore il primo maggio con risorse nella Legge di Bilancio (Stabilità) pari a 7 miliardi in tre anni.

  • L’APE volontaria (da 63 anni di età, con 3 anni e 7 mesi di anticipo sull’età pensionabile), a carico del lavoratore, richiede 20 anni di contributi e prevede una rata di restituzione del prestito pari a un taglio medio del 4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione, quindi con un costo massimo fino al 20% sulla pensione percepita per 20 anni.
  • L’APE sociale a carico dello Stato richiede 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con parenti 1° grado con disabilità grave; servono 36 anni se in costanza di rapporto di lavoro di tipo usurante. Per queste categorie è necessario un reddito lordo massimo di 1.500 euro. Se il reddito è maggiore si paga una rata corrispondente alla parte eccedente. Il trattamento è riservato, come dicevamo, a disoccupati, disabili e categorie di lavoratori impegnati in attività usuranti, tra i quali il Governo ha aggiunto: maestre, operai edili, alcune categorie di infermieri, macchinisti, autisti di mezzi pesanti (bisogna aver svolto lavori usuranti per almeno metà dell’attività lavorativa o 7 anni negli ultimi 10 di lavoro).
  • L’APE aziendale è a carico del datore di lavoro e si applica come incentivo alla pensione anticipata nell’ambito di ristrutturazioni aziendali, prevedendo un’agevolazione fiscale che compensi in parte il costo del trattamento.

Precoci

I lavoratori precoci (con almeno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni di età) potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi indipendentemente dal requisito anagrafico se disoccupati o comunque rientranti nella platea dell’APE sociale (quota 41).

=> Riforma Pensioni: calendario misure

Bilancio Pensioni

Altre misure

  • Pensione anticipata prima dei 62 anni senza la penalizzazione dal 2019.
  • RITA: rendita integrativa anticipata, consente di riscattare la pensione complementare per avere una rendita temporanea nel periodo che manca alla pensione. Previste agevolazioni fiscali e incentivi per sfruttare il TFR accantonato in azienda.
  • Pensioni minime:  quattordicesima ai pensionati fino a 2 volte il minimo (circa 1.000 euro al mese), oggi destinata a trattamenti fino a 1,5 volte il minimo (750 euro al mese), con aumento dell’assegno per chi già lo percepisce; innalzamento no tax area a 8.125 euro per i pensionati sopra i 75 anni.
  • Cumulo contributi: applicazione del cumulo per raggiungere la pensione anticipata, contando anche il riscatto della laurea, sempre con calcolo della pensione pro-rata in base alle regole delle diverse gestioni.

Per approfondimenti: comunicato del Governo