Nell’accordo sulla Riforma Pensioni c’è anche il cumulo gratuito dei contributi per la pensione anticipata: non la tanto agognata abolizione della ricongiunzione non onerosa ma un diverso sistema che consente di riunire i contributi in gestioni diverse. La novità rispetto all’attuale normativa è l’applicazione ai fini della pensione anticipata e l’eliminazione di esclusioni ai fini del computo, ammettendo per esempio il riscatto della laurea.
=> Riforma Pensioni: il verbale dell’intesa raggiunta
La misura è prevista per la cosiddetta Fase 1 della Riforma, ossia inserita nella prossima Legge di Stabilità 2017. L’accordo prevede poi una fase 2, con misure attuate nel triennio 2017-2020.
Cumulo
Il cumulo gratuito potrà riguardare:
«contributi previdenziali non coincidenti maturati in gestioni pensionistiche diverse, ivi inclusi i periodi di riscatto dalla laurea, ai fini sia delle pensioni di vecchiaia sia di quelle anticipate», esercitabile da «tutti gli iscritti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria dei lavoratori dipendenti, autonomi e degli iscritti alla gestione separata e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, in modo che possano conseguire un’unica pensione, anche nelle ipotesi in cui sia stato già maturato un autonomo diritto alla pensione presso una singola gestione. L’assegno pensionistico sarà calcolato pro-rata con le regole di ciascuna gestione».
=> Confronta: pensione da ricongiunzione, totalizzazione, riscatto e cumulo
Il cumulo dei contributi, lo ricordiamo, è stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2013 (comma 239, legge 228/2012) per consentire a chi ha contributi in più gestioni di andare in pensione senza pagare una costosa ricongiunzione. In base alla norma, però, il cumulo è oggi consentito solo per raggiungere la pensione di vecchiaia, di inabilità e ai superstiti. Con le modifiche previste dall’accordo, invece, sarà possibile utilizzarlo anche per raggiungere la pensione di anzianità, conteggiando anche il riscatto della laurea.
Calcolo contributi
Di fatto, con la riforma delle pensioni 2017 il cumulo dei contributi dovrebbe comunque diventare più conveniente rispetto a formule alternative quali la totalizzazione dei contributi, che consente di sommare versamenti in più gestioni, sia per la pensione di vecchia sia per quella di anzianità, con un calcolo che però è sempre contributivo (a meno che in una delle gestioni non sia stato maturato un diritto autonomo alla pensione, indipendentemente dal fatto che poi si sommino anche altri versamenti).
Fino ad oggi, in pratica, per la pensione di anzianità era consentita la totalizzazione ma non il cumulo, che con la Riforma diventa invece possibile. E con il cumulo, è possibile utilizzare anche il calcolo retributivo, sempre pro quota in base alle regole dei vari istituti previdenziali
=> Cumulo contributi per la pensione: il punto
La ricongiunzione, che invece resta onerosa, prevede di trasferire tutti i contributi versati in gestioni diverse in un’unica gestione, che poi erogherà la pensione, calcolata in base alle regole della gestione unica in cui confluiscono i contributi (soluzione potenzialmente – ma teoricamente – più conveniente).