Le aziende europee sono alla ricerca di partner per fornire una migliore collaborazione e rendere il lavoro maggiormente efficace a livello internazionale. In particolare, due aziende su tre stanno cercando assistenza. La ricerca aziendale e i workspace virtuali sono ritenuti gli strumenti più importanti per ottimizzare il lavoro.
A rivelarlo è uno studio condotto da Coleman Parkes Research su commissione di Avanade. Il 67% del campione intervistato ha espresso l’esigenza di avere a disposizione un partner per fornire soluzioni in grado di creare dei contatti tra le persone e tra le persone e le informazioni.
Come dimostra lo studio, la maggior parte delle aziende del Vecchio Continente ha a disposizione molti sistemi tra cui email, video conferenze e intranet. Ma ciò che, in realtà, manca è l’organizzazione di workplace condivisi e l’utilizzo di strumenti basati sull’IP con la combinazione di email, voce e testo.
Secondo Adam Warby, general manager Avanade Europe, «una delle sfide più ardue è quella di riunire team diversi all’interno dell’azienda così che un partner esterno possa guidarli nelle diverse fasi di progetto, come ad esempio, congiungere gli staff della comunicazione e dell’IT, gestiti, fino a questo momento, separatamente».
«Risulta evidente – ha aggiunto Warby – come le imprese comprendano i vantaggi di un approccio totalmente integrato alla digital collaboration e questo rappresenta ora una delle priorità massime».
Esistono, comunque, delle differenze nei vari Paesi europei. Le aziende inglesi, ad esempio, cercano di trarre il massimo profitto dalle proprie risorse interne e si dimostrano, dunque, meno propense a richiedere partner esterni. In Italia e Spagna, invece, il 70% delle imprese è alla ricerca di un supporto esterno per utilizzare le tecnologie di collaborazione.