I dati delle fatture elettroniche vengono utilizzati dal Fisco per effettuare controlli incrociati con altre banche dati e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili: le nuove procedure sono previste dal decreto ministeriale 4 agosto 2016, che attua le disposizioni legislative sulla trasmissione telematica delle operazioni IVA. In materia di controlli, la digitalizzazione delle fatture comporta quindi vantaggi e maggior trasparenza nel rapporto Fisco-contribuente.
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In base all’articolo 1 del decreto (che attua gli articoli 1, comma 5 e 3, comma 1, lettera d, e 4, comma 3, del decreto legislativo 217/2015), l’Agenzia delle Entrate utilizza i dati delle fatture emesse e ricevute con relative variazioni, acquisite anche mediante il Sistema di Interscambio, per effettuare controlli incrociati con altre banche dati conservate dalla stessa Agenzia o altre amministrazioni pubbliche, al fine di favorire l’emersione ai sensi dei commi 634 e seguenti dell’articolo 1 della legge 190/2014.
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Se, in seguito ai controlli, il Fisco ha dei rilievi da fare, ne fornisce comunicazione al contribuente in via telematica. I contribuenti che accettano la trasmissione telematica delle fatture, favorendo quindi la compliance fiscale con la PA, possono beneficiare della riduzione di un anno dei termini di decadenza degli accertamenti: devono però effettuare e ricevere tutti i pagamenti tracciabili mediante bonifico bancario o postale, carta di debito o carta di credito, ovvero assegno bancario, circolare o postale recante la clausola di non trasferibilità.
L’uso del contante deve essere limitato ai pagamenti fino a 30 euro. Ricorrendo questi presupposti, i contribuenti nella dichiarazione annuale ai fini delle imposte sui redditi comunicano l’esistenza dei presupposti per la riduzione dei termini con riguardo a ciascun periodo d’imposta.
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Il Fisco da gennaio 2017 metterà a disposizione di PMI e professionisti uno specifico programma di assistenza per le liquidazioni periodiche e per la dichiarazione annuale dell’IVA. Il programma è destinato in particolare a esercenti arti e professioni, imprese in contabilità semplificata, nuove imprese nell’anno di inizio attività e nei due successivi se superano i limiti di ricavi di 400mila o 700mila euro annui, rispettivamente per servizi e altre attività.