La Riforma del Lavoro 2012 e il Jobs Act 2015 hanno fortemente ridotto i contratti cocopro, quasi un milione nel 2009 ed oggi circa 600mila. I dati sono forniti dal Quaderno di monitoraggio dei contratti di lavoro dopo il Jobs Act (n. 1/2016) del Ministero del Lavoro, che contiene un capitolo dedicato all’evoluzione del contratto parasubordinato.
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Il numero di cocopro è diminuito progressivamente dal 2009 al 2015, con due estremi in corrispondenza degli interventi di riforma: nel 2013 (dopo la Riforma Fornero)si è registrata una flessione del 17%, nel 2015 (con il Jobs Act) di un altro 13%.
La percentuale di mono-committenze resta alta, comunque diminuita dal 77% del 2009 al 73,6% del 2015. In termini assoluti, i collaboratori esclusivi sono scesi da 750mila del 2009 a 450mila del 2015.
Attenzione: la riforma dei contratti del Jobs Act (decreto legislativo 817/2015) è entrato in vigore a metà anno e la stretta sulle nuove assunzioni di cocopro è iniziata nel 2016, di conseguenza i dati misurano ancora parzialmente l’impatto della riforma.
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Un altro dato che emerge dal report è la:
«progressiva mutazione nella composizione anagrafica del bacino dei lavoratori parasubordinati esclusivi».
Nel 2011, i giovani sotto i 25 anni rappresentavano il 16,2 % dei contribuenti alla Gestione Separata in via esclusiva, quota che scende al 10,9% nel 2015 contestualmente al peso della fascia di età 25-34 anni, mentre gli over 35 hanno per la prima volta nel 2015 superato il 50% del totale.
Fra i giovani (15-24 anni), in 9 casi su 10 il collaboratore parasubordinato è in mono-committenza, mentre i collaboratori senior (over 55 anni) in esclusiva sono il 31% (dati 2015). Alto il numero di mono-committenze nelle fasce di età intermedie: 25-34 anni, 75%, e 35-54 anni, 72%.
Ricordiamo che il Jobs Act ha eliminato le nuove assunzioni con contratti a progetto, imponendo la stabilizzazione di quelli in essere a partire dal primo gennaio 2016. Chi ha effettuato le stabilizzazione nel 2015, ha usufruito della sanatoria che estingue le violazioni connesse al precedente rapporto di lavoro, firmando un accordo di conciliazione per cui il dipendente rinuncia a rivendicazioni giudiziarie e l’impresa si impegna a non licenziarlo per un anno. La Riforma Fornero aveva fortemente limitato l’utilizzo delle collaborazioni imponendoli vincoli più stringenti al progetto, definito attraverso:
«il raggiungimento di uno specifico risultato, obiettivamente riscontrabile e non coincidente con l’oggetto sociale dell’impresa committente».
Ministero del Lavoro