E-mail in mobilità, documenti e fogli di lavoro disponibili via web, persino software gestionali utilizzabili a distanza: ormai i dispositivi mobili – telefoni cellulari, smart-phones ma anche i tradizionali palmari – sono entrati a pieno titolo nella vita aziendale. Ma è un bene?
Per GateResearch, no. Uno studio commissionato dall’americana BigFix ha raccolto infatti le opinioni di numerosi leader operanti nel settore dell’IT, secondo i quali l’utilizzo di questi dispositivi avrebbe reso la loro rete aziendale più suscettibile ad attacchi informatici come virus e malware.
La ricerca, condotta su 450 manager dell’IT, ha scoperto come il 40% degli stessi fosse stato vittima di un attacco negli ultimi 12 mesi, nonostante l’80% utilizzasse sistemi di protezione software come antivirus e antispyware.
Causa di questa vulnerabilità sarebbero proprio i dispositivi mobili, spesso difficili da raggiungere in quanto non sempre connessi alla rete aziendale, e per questo motivo più difficili da mettere in sicurezza, controllare e aggiornare.
«Mettere in sicurezza il proprio reparto mobile deve essere una priorità per le compagnie» ha dichiarato un portavoce di BigFix. La resistenza di una catena è data da quella del suo anello più debole: un concetto che le aziende dovrebbero tenere in maggiore considerazione.