Ormai il futuro dei software aziendali sembra segnato: si va sempre più verso il concetto di “collaboratività”. Condividere idee, opinioni, correggersi a vicenda, coordinarsi: un modo per aumentare la produttività del team di lavoro. Tutte le maggiori aziende informatiche si stanno incamminando lungo questa strada, da Cisco al colosso Microsoft.
Anche IBM è decisa a puntare su questo aspetto, e lo dimostra con l’annuncio dell’acquisizione di WebDialogs, compagnia fornitrice di un servizio di webconference on-demand.
Con questa acquisizione, l’azienda newyorkese intende integrare i servizi di WebDialogs nel suo IBM Lotus Sametime, suite di applicativi per la comunicazione e la coordinazione on-line, presentando una nuova offerta: Lotus Sametime Unite, che permetterà agli utenti di sfruttare le webconference come un Software-as-a-Service.
Questa acquisizione è la risposta di IBM al rivale Cisco, che a inizio anno aveva comprato i prodotti forniti da WebEx. Lo scopo è quello di migliorare la posizione della compagnia americana nel settore della comunicazione unificata, mercato che la vede confrontarsi anche col colosso di Redmond.
Mossa che potrebbe rivelarsi vincente: WebDialogs porterà infatti ad IBM il suo portafoglio di clienti, pari a oltre 500.000 utenti in tutto il mondo.