Nuova possibilità di compensazione crediti vantati con la PA per imprese e professionisti: si possono utilizzare le cartelle esattoriali emesse entro il 2015. Lo prevede il DM Economia del 27 giugno 2016, in vigore dal 12 luglio (con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). In pratica, è stato prorogata a tutto il 2016 la compensazione tra debiti e crediti fiscali introdotta con DM 24 settembre 2014.
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Imprese e professionisti titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili nei confronti della Pubblica Amministrazione possono incassare le somme utilizzando in compensazione le cartelle emesse fino al 31 dicembre 2015.
Le regole sono le stesse applicate negli anni passati: il credito vantato deve essere pari o superiore alla somma iscritta a ruolo, nonché certificato tramite piattaforma elettronica del Ministero. Ottenuta la certificazione, il creditore (quindi l’impresa o il professionista) può chiedere all’Agente della riscossione o all’Agenzia delle Entrate la compensazione del credito, o di parte di esso, con una cartella esattoriale. Il Fisco controlla la validità della certificazione ed entro 10 giorni dalla richiesta rilascia attestazione di avvenuta compensazione.
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Piattaforma
La piattaforma per l’istanza di certificazione del credito è accessibile all’indirizzo Certificazione.mef.gov.it.
Somme a ruolo compensabili: tributi erariali, regionali e locali, contributi previdenziali e assistenziali, premi per l’assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie professionali, entrate spettanti all’amministrazione che ha rilasciato la certificazione, imposte, oneri accessori, aggi e spese a favore dell’agente della riscossione. Possono essere utilizzate per incassare i crediti nei confronti di Stato, Regioni e province autonome, enti locali, enti del Servizio sanitario nazionale per aver effettuato somministrazioni, forniture e appalti.
Se la compensazione riguarda solo una parte del credito vantato nei confronti della PA, bisogna indicare gli importi da estinguere con l’operazione.