E’ un vero e proprio Erasmus per le PMI, che prevede di inviare o ospitare dipendenti di imprese europee per periodi da uno a sei mesi di lavoro: si chiama Mobilise Sme, in Italia è promosso da Confapi e ha un duplice obiettivo: migliorare le competenze del lavoratore e stringere nuovi rapporti con partner stranieri.
Il progetto è finanziato dal Programma UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (PROGRESS 2016-2017) e registra l’adesione di associazioni imprenditoriali di Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia, Turchia e Ungheria, sotto la guida della confederazione europea delle PMI “European Entrepreneurs CEA-PME“.
Si tratta di un programma pilota, che vuole creare le premesse per un progetto europeo stabile. E’ partito nell’aprile 2016 con un sondaggio online e proseguirà fino al 2017: la fase Erasmus vera e propria, in cui si prevede lo scambio transfrontaliero di dipendenti, è prevista nel periodo novembre 2016 – marzo 2017.
=> Confronta con l’Erasmus per giovani imprenditori
Le PMI interessate possono rivolgersi all’ufficio estero di Confapi (estero@Confapi.org) oppure informarsi attraverso il sito web dedicato all’iniziativa. Il progetto sta per entrare nella sua fase cruciale, che prevede la creazione di una piattaforma informatica a disposizione delle imprese, per inserire le richieste che possono essere di due tipi: inviare un proprio dipendente all’estero, oppure ospitare un dipendente di una PMI europea. In vista, anche altri strumenti telematici, come la Mobile App.
Il progetto prevede che alle PMI vengano forniti tutti i servizi di assistenza necessari per preparare e realizzare lo scambio di dipendenti, senza costi aggiuntivi per l’impresa che ospita dipendenti stranieri: è previsto anche il finanziamento delle spese di viaggio e soggiorno. Il dipendente continua a ricevere lo stipendio dalla propria impresa.
In attesa della piattaforma dedicata, gli imprenditori possono partecipare al sondaggio online che vuole raggiungere almeno 100mila PMI di 19 paesi europei, raccogliendo le loro opinioni su fattibilità, attrattività, organizzazione e caratteristiche di un programma di questo tipo. E’ in corso anche una ricerca su quadro giuridico e programmi di mobilità già esistenti in 20 paesi UE (Austria, Bulgaria, Belgio, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Gibilterra, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Ungheria), che serve anche a individuare eventuali buone pratiche. Il risultato di questa ricerca verrà pubblicato, completo di istruzioni sulle migliori modalità di funzionamento nei singoli paesi, anche alla luce delle normative su lavoro, previdenza, assicurazioni e via dicendo.
A giugno è partita anche la seconda fase del progetto, con i lavori dei diversi focus group attivi nei paesi aderenti che servono a valutare pro e contro, superare criticità, promuovere il confronto fra imprese. Da novembre i primi scambi di personale. Nella fase sperimentale, si prevede che l’Erasmus PMI possa essere limitato a uno o due mesi. I partner del progetto (per l’Italia, Confapi) sono impegnati a offrire l’assistenza necessaria alle PMI per programmare e poi gestire operativamente le fasi dello scambio dipendenti (individuare l’impresa ideale, organizzazione dell’Erasmus, aspetti pratici e normativi).
I benefici attesi su scala europea: creare nuovi contatti fra le PMI europee, avere a disposizioni esperti sulle opportunità commerciali in un paese straniero, favorire l’internazionalizzazione delle PMI, creare valore aggiunto professionale per i dipendenti (lingue straniere, conoscenza di mercati e culture europee, sviluppo nuove idee).
Per approfondire: il sito internet dedicato al programma, il questionario online per le imprese