Minori esportazioni per un totale di 727 milioni di euro, i settori più colpiti auto, abbigliamento, forni, macchine di sollevamento: iniziano ad arrivare dati precisi sull’impatto Brexit sull’export italiano. Confartigianato fornisce le stime di mercati e le valutazioni sull’impatto negativo sulle esportazioni nei prossimi mesi, e fornisce un quadro delle regioni e province più colpite, mentre la Cgia di Mestre elenca le 35 voci di prodotto che caratterizzano l’export italiano Oltremanica.
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Il valore delle esportazioni italiane in Gran Bretagna negli ultimi 12 mesi (aprile 2015 – marzo 2016) è stato pari a 22 milioni 579mila euro.
Particolarmente colpite le PMI: l’export verso la GB delle esportazioni di prodotti manifatturieri a più alta concentrazione di piccole imprese vale 7 miliardi 538 milioni di euro, rappresenta il 33,4% dell’export complessivo Oltremanica ed incide per lo 0,52% del valore aggiunto italiano.
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Per quanto riguarda i settori, secondo Confartigianato il più colpito è l’alimentare, con 1 miliardo 972 milioni di euro, seguito da abbigliamento (1 miliardo 381 milioni), pelle (1 miliardo 51 milioni), mobili (939 milioni), prodotti in metallo (894 milioni), tessile (424 milioni), legno con 106 milioni.
La regione più esposta, come detto, è il Friuli Venezia Giulia, seguita da Veneto, Toscana, Emilia-Romagna. Le province più esposte: Belluno, Pordenone, Gorizia, Reggio Emilia, Piacenza, Prato, Treviso, Vercelli, Vicenza e Salerno.
E passiamo all’analisi della Cgia di Mestre, che misura un valore dell’export verso la GB nel 2015 pari a 22,4 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno raggiunto quota 10,5 miliardi (saldo commerciale positivo per 11,9 miliardi di euro). L’export verso Londra è stato pari al 5,4% del totale e nell’ultimo anno le vendite nel Regno Unito sono aumentate del 7,4%.
«E’ difficile prevedere cosa succederà -, commenta Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA -. Nei prossimi 2 anni tra Londra e Bruxelles dovranno essere ratificati 54 accordi commerciali e, salvo sorprese, le transazioni ritorneranno ad essere soggette ai dazi doganali e al pagamento dell’IVA. Non è da escludere, inoltre, la possibilità che vengano introdotte alla dogana barriere non tariffarie che potrebbero ostacolare l’attività commerciale, imponendo agli esportatori livelli particolari di sicurezza e di certificazione dei prodotti. Pertanto, la trattativa tra il Regno Unito e l’Unione europea sarà lunga, complessa, estenuante e dagli esiti attualmente non prevedibili».
I dati territoriali sono simili a quelli di Conartigianato: il Nordest, con 7,9 miliardi di euro, è la macro area più interessata dalle esportazioni in Gran Bretagna, seguito da Nordovest (7,8 miliardi), Centro (3,6 miliardi) e Mezzogiorno (2,7 miliardi). Diversa la classifica delle Regioni, che vede più esposte Lombardia (5,3 miliardi di euro), Veneto ed Emilia Romagna (ciascuna con 3,4 miliardi di euro), Piemonte (2,3 miliardi), Toscana (1,8 miliardi): queste cinque regioni esportano più del 70% del totale.
Per quanto riguarda infine i prodotti italiani esportati in GB, i primi dieci sono autoveicoli, abbigliamento, forni e bruciatori, medicinali e preparati farmaceutici, motori e turbine, bevande, mobili, componenti e accessori per autoveicoli e motori, macchine industriali, calzature. Ecco in tabella i principali prodotti italiani esportati e l’andamento 2015:
Prodotto | Valore export 2015 | Variazione 2014-2015 |
Autoveicoli | 1 miliardo 678,8 milioni di euro | +40,2% |
Abbigliamento | 1 miliardo 94,9 milioni di euro | +10,2% |
Forni, bruciatori e sistemi riscaldamento, macchine di movimentazione macchine per uffici (esclusi pc), utensili portatili a motore, attrezzature refrigerazione |
1 miliardo 49 milioni | +10,1% |
Medicinali e preparati farmaceutici | 1 miliardo 40 milioni | +6,4% |
Macchinari: motori e turbine (esclusi per veicoli, motocicli e aeromobili), apparecchiature fluido dinamiche, pompe e compressori, rubinetti e valvole, cuscinetti/ingranaggi e organi di trasmissione |
1 miliardo 20,5 milioni | +1,5% |
Bevande | 936,5 milioni | +12,2% |
Mobili | 927,8 milioni | +16,7% |
Componenti e accessori veicoli a motore | 831,8 milioni | + 0% |
Macchinari industriali: per i settori metallurgia, industria alimentare/bevande, TAC, carta/cartone, materie plastiche e della gomma |
680,5 milioni | +8,1% |
Calzature | 563,5 milioni | +5,6% |
Articoli in materie plastiche | 561,1 milioni | +3,1% |
Cuoio conciato o lavorato, articoli da viaggio, borse, pellicce | 488,8 milioni | +2,9% |
Altri alimentari: zucchero, cacao/cioccolato/caramelle/confetti, lavorazione tè e caffè, produzione di condimenti e spezie, produzione di pasti e piatti pronti, di omogeneizzati e alimenti dietetici |
482 milioni | +10,4% |
Aeromobili, veicoli spaziali | 461,1 milioni | +11,8% |
Apparecchi per uso domestico: elettrodomestici e apparecchi non elettrici | 460,4 milioni | +17,1% |
Frutta e ortaggi lavorati e conservati | 460,3 milioni | +1,4% |
Altri prodotti in metallo | 418,7 milioni | +1,7% |
Prodotti chimici di base, fertilizzanti, materie plastiche e gomma sintetica | 415,2 milioni | -5,2% |
Saponi, prodotti pulizia, profumi e cosmetici | 404,8 milioni | +14,5% |
Metalli di base preziosi e metalli non ferrosi | 401,4 milioni | -11,4% |
Prodotti da forno e farinacei | 391,6 milioni | +10,6% |
Strumenti e forniture mediche e dentistiche | 362,2 milioni | +37,5% |
Strumenti e apparecchi di misurazione, orologi | 321 milioni | +15% |
Motori, generatori, trasformatori | 309,6 milioni | -7,9% |
Maglieria | 263,7 milioni | +10,8% |
Apparecchiature di cablaggio | 249 milioni | -5,2% |
Macchine foratura metalli e altre macchine utensili | 238 milioni | +31,4% |
Carne e prodotti a base di carne | 227,6 milioni | +6,9% |
Prodotti lattiero-caseari | 226,9 milioni | +3,9% |
Tubi e profilati in acciaio | 221,3 milioni | -11,5% |
Articoli di carta e di carbone | 210,6 milioni | +14,1% |
Altri prodotti chimici: colle, oli essenziali, esplosivi, antigelo | 206,5 milioni | +1,4% |
Gioielleria, bigiotteria, | 206,2 milioni | +18,5% |
Provviste di bordo | 200,4 milioni | +33% |
Tessuti | 195,8 milioni | +4,3% |