L’analisi effettuata dalla Corte dei Conti rivela una flessione dei controlli fiscali nel corso del 2015, evidenziando gli scarsi risultati della lotta all’evasione condotta dall’Agenzia delle Entrate lo scorso anno. In particolare i controlli fiscali eseguiti nello scorso anno sono stati poco più di 621mila con un calo del -4% sul 2014 e del -16% sul 2012.
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Di conseguenza anche le entrate delle Casse dello Stato derivanti da queste attività si sono ridotte: nel 2015 7,7 miliardi di euro, con una flessione rispetto al 2014 del -3,87%. L’ammontare delle imposte evase scoperte dagli ispettori del fisco è diminuito del -17,7%.
A spigare almeno in parte tale flessione, secondo la Corte dei Conti, Secondo la Corte dei Conti, ci sarebbe la riduzione delle risorse umane destinate all’attività di accertamento e controllo: -6,5% nell’ultimo quinquennio.
Nonostante questo, dipendenti e piccole imprese continuano a rimanere nel mirino del Fisco, a diminuire sono stati gli accertamenti fiscali sui grandi contribuenti e le medie imprese. La Corte dei Conti sottolinea infatti come vi sia stata un’accentuata flessione degli accertamenti operati nei confronti delle maggiori società (-12,2%).
Risultano poi in aumento i casi di imposte dichiarate e non versate, nonché il numero di accertamenti fatti dall’Agenzia delle Entrate in automatico e per inerzia che generano cartelle di pagamento nella maggior parte dei casi destinate a diventare inesigibili.
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