Asili, borse di studio, assistenza ai familiari anziani: sono esempi di welfare aziendale incentivato dalla Legge di Stabilità 2016 con nuove forme di fiscalizzazione, contribuzione e campo di applicazione. I Consulenti del Lavoro hanno messo a punto una circolare che riassume il nuovo quadro normativo utile come guida per imprese e lavoratori.
=> Welfare aziendale 2016: premi e benefit in busta paga
In base al comma 190 della manovra sul welfare aziendale, vengono compresi fra i servizi detassati per il datore di lavoro e che non concorrono all’imponibile del dipendente (o collaboratore coordinato e continuativo), erogabili attraverso voucher:
- opere e servizi per educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto;
- servizi di educazione anche in età prescolare, mensa, ludoteche, centri estivi e invernali, borse di studio a favore di familiari;
- servizi di assistenza a familiari anziani o non autosufficienti.
=> Welfare aziendale: guida ai servizi per imprese e lavoratori
I voucher in formato cartaceo o elettronico sono regolamentati dal decreto interministeriale del Lavoro del 25 marzo 2016: nominativi, non monetizzabili né cedibili, devono dare diritto a un solo bene, opera o servizio senza integrazioni a carico del titolare. I familiari che possono fruire dei servizi di welfare, dove previsto, sono quelli dell’articolo 12 del TUIR (testo unico delle imposte sui redditi): coniuge, figli, genitori o ascendenti, adottanti, generi e nuore, suoceri, fratelli e sorelle.
=> Rapporto 2016 sul welfare aziendale nelle PMI
Le iniziative di welfare aziendale possono essere riferite alla totalità dei dipendenti o a specifiche categorie, intese come gruppi di lavoro omogeneo. La detassazione riguarda sia l’erogazione diretta da parte dell’impresa, sia il ricorso a strutture esterne all’azienda. Il piano di welfare aziendale può essere predisposto in qualsiasi momento dell’anno. In caso di opzione del lavoratore per trasformare il premio in servizi di welfare, i benefici fiscali e contributivi sono riconosciuti nei limiti di 2mila euro o 2mila 500 euro. Non ci sono invece tetti massimi per eventuali piani non collegati ai premi.
Per approfondimenti: Circolare Consulenti del Lavoro