Ammonta a 1311 il numero di bandi di gara aggiudicati in Sardegna nel biennio 2014-2015, tuttavia le imprese isolane delle costruzioni sembrano comunque essere escluse dai grandi appalti pubblici, aggiudicandosi solo il 36% della spesa complessiva pari a 1,2 miliardi di euro.
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Appalti pubblici
Lo rivela un report stilato dal Centro studi della Cna Sardegna, sottolineando come la maggior parte degli appalti banditi nel’isola siano stati affidati alle imprese laziali o lombarde. Le imprese sarde, invece, si aggiudicano generalmente le gare meno importanti.
«Quello che emerge dalla nostra ricerca – affermano Francesco Porcu e Mauro Zanda, segretario regionale della Cna e presidente di Cna Costruzioni – è che le imprese sarde continuano ad avere molta difficoltà ad ottenere i lavori pubblici più sostanziosi per i quali rileviamo una concorrenza sempre più rigida che si riflette in un aumento dello sconto per aggiudicarsi i contratti più cospicui. A questo si contrappone un ‘livellamento’ dello sconto praticato dalle imprese sarde, in sostanza non dipendente dalle dimensioni dei contratti.»
Soluzioni
Per rilanciare gli investimenti pubblici e promuovere il settore, secondo i vertici della Cna, è necessario attivare politiche industriali in grado di incentivare sia la crescita dimensionale sia i processi aggregativi del sistema imprenditoriale sardo.