Riordino delle agevolazioni agli enti no profit, definizione di impresa sociale, crowdfunding con le stesse regole delle startup innovative, incentivi agli investimenti nel capitale delle imprese sociali, assegnazione al No Profit di immobili pubblici inutilizzati e trasferimento agevolato di beni patrimoniali: sono alcune delle novità previste dalla legge sul Terzo Settore approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati. La votazione si è conclusa con 239 voti a favore e 78 contrari.
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Il testo si compone di 12 articoli, l’obiettivo è quello di valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione del Terzo Settore, definito come:
«il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale», che «promuovono o realizzano attività di interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità, produzione e scambio di beni e servizi».
E’ quindi terminato l’iter legislativo di una riforma che ha iniziato il suo cammino nel 2014, con la pubblicazione delle Linee Guida successivamente sottoposte a consultazione pubblica, proseguita con la presentazione del disegno di legge definitivamente approvato dopo due anni di iter parlamentare fra Camera e Senato, rivendendo anche i relativi articoli del codice civile.
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N.B. Le fondazioni bancarie, per la loro particolare funzione, non sono comprese fra gli enti a cui si applicano le norme previste dalla Riforma.
Molto rapidamente, la legge definisce l’impresa sociale e ne stabilisce ambito di attività, regole sulle partecipazioni e obblighi di trasparenza; istituisce il servizio civile universale (per i giovani fra i 18 e i 28 anni) e contiene una serie di agevolazioni fiscali e misure economiche.
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti sottolinea che «con la riforma si definiscono misure per favorire la partecipazione attiva e responsabile delle persone, con importanti elementi di novità per tutto il mondo dell’associazionismo, compresa l’impresa sociale». Soddisfazione del Forum Nazionale del Terzo Settore, il cui portavoce Pietro Barbieri sottolinea:
«un risultato positivo e molto importante per le migliaia di organizzazioni, associazioni, imprese e cooperative che costituiscono il terzo settore perché ne definisce anzitutto natura, ambiti di azione, finalità e confini, consegnandoci una definizione giuridica chiara e unitaria, finora assente».
Per Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà – Confcooperative, il testo accoglie:
«le richieste avanzate dalle organizzazioni del Terzo Settore, dalle cooperative sociali e dalle imprese sociali riguardo la modifica del Codice civile per la parte che riguarda associazioni e fondazioni, rimasta tale e quale da 74 anni».