Mettere i data center al centro della sua strategia business: sembra essere questa la nuova politica di Cisco Systems, annunciata ai clienti nel corso di una conferenza ad Anaheim in California.
Ci aveva già provato nel 2002, ma senza ottenere i risultati sperati. Ora l’azienda vuole premere il piede sull’acceleratore: «non venivamo percepiti come una compagnia interessata al mercato dei sistemi di elaborazione dati – ha dichiarato Doug Gourley, senior manager dell’azienda – anche perché la gente ha una visione dei data center che ruota attorno ai server. Ma ora cambieremo le cose».
L’intenzione di Cisco è spingere gli utenti a pensare ai data center come a strutture più complesse di quanto non facciano ora, concentrandosi principalmente su due elementi: networking e virtualizzazione. Una visione che la compagnia ha definito “Data Center 3.0”, per sottolinearne l’innovatività.
Al centro dell’offerta della compagnia troverà posto un nuovo prodotto, VFrame Data Center, che permetterà alle aziende di creare un’infrastruttura virtuale basandosi su un insieme di computer, risorse network e sistemi di storage.
VFrame Data Center fornirà a questi elementi (anche prodotti da terze parti) un sistema di gestione centralizzato, un’interfaccia unica attraverso cui controllarne ogni aspetto. In questo modo, secondo Cisco, si semplificherebbe di molto il mantenimento dell’infrastruttura, che finora coinvolgeva un amministratore diverso per ogni settore.
Resta da capire se questa nuova visione dei data center prenderà piede. Il successo dell’iniziativa, infatti, dipenderà soprattutto dall’interesse degli altri produttori hardware: se questi non creeranno sistemi di gestione in grado di interfacciarsi con VFrame Data Center, il nuovo sistema si rivelerà poco utile.
Cisco ha già dichiarato di voler creare una comunità di partner interessati al “Data Center 3.0”, per incoraggiarne l’adozione. «Faremo di VFrame uno standard», è questa la grande ambizione dell’azienda californiana.