Un percorso d’innovazione richiede molto tempo e si compie a piccoli passi. L’effetto dirompente del cloud, che sta cambiando radicalmente il modo in cui i servizi IT vengono offerti ed utilizzati, offre alle aziende la grande opportunità di analizzare e ripensare il modo in cui l’IT opera all’interno della propria organizzazione. In altre parole, il percorso d’innovazione può diventare, in questo senso, un esercizio di gestione del cambiamento. Un cambiamento che investirà tanto la tecnologia quanto la governance, le funzioni aziendali, l’organizzazione e molti altri aspetti dell’azienda.
La buona notizia è che si tratta di un percorso di cambiamento affrontato ogni giorno da migliaia di altre aziende, e tutti noi possiamo imparare gli uni dagli altri. Di seguito, ho voluto presentarvi le sette pratiche virtuose che in questi anni ho osservato lavorare in modo sinergico per creare un volano di successo per le imprese:
1. Fornire il supporto dei responsabili IT
Un supporto Top-down è essenziale per creare un cambiamento significativo – sia esso tecnico o culturale. Il ruolo del CIO / CTO è in continua evoluzione, e oggi più che mai i responsabili dell’infrastruttura tecnologica hanno bisogno di diventare Chief Change Management Officer (CCMO™) dell’azienda, ovvero i responsabili a capo della gestione del cambiamento. Questa ruolo deve essere in grado di ricevere supporto dal team esecutivo ma al contempo deve anche supportare e proteggere il team stesso. Questo significa avere chiarezza di intenti, allineare gli obiettivi di business e tecnici su risultati desiderati e dare nuove regole (o infrangere le esistenti).
2. Educare il personale
Le persone tendono ad avere paura di ciò che non conoscono. Quando hanno paura, sono più propense ad aggrapparsi a quello che già conoscono e che dà loro sicurezza. In alcuni casi, questo atteggiamento può creare ostacoli al percorso di innovazione. Dotare il personale di nuove competenze è un ottimo modo per mitigarne le paure. Assumere nuovi talenti con le competenze adeguate è ottimo, ma questa opzione è improbabile che si bilanci da sola. Al contrario, scegliere di offrire a coloro che già conoscono l’azienda l’opportunità di imparare e partecipare al cambiamento accelererà il percorso.
3. Creare una cultura di sperimentazione
Sperimentare sul cloud ha costi infinitamente inferiori rispetto a quelli che si devono affrontare in ambienti on-premise. Con il cloud non ci sono, o sono bassissime, spese in anticipo e nessun investimento troppo oneroso che possa portarvi a fondo se qualcosa va storto. La possibilità di affrontare i nuovi progetti come fossero un esperimento da cui imparare in molti casi fa sì che nell’organizzazione si crei un volano di innovazione che aiuterà l’azienda a migliorare nel corso del tempo. Alcune imprese, ad esempio, potranno scegliere di iniziare da un singolo progetto in una sola divisione IT; altri potranno affrontare molti progetti contemporaneamente. Qualunque sia la strategia più adatta a ciascuna organizzazione, sarà importante assicurarsi di celebrare i successi e assimilare ciò che si impara dagli errori. Tutto questo, accompagnato dal giusto supporto del responsabile IT, offre l’opportunità di creare in seno all’azienda una cultura di sperimentazione costante.
4. Coinvolgere i partner
Per quanto concerne l’IT, la maggior parte delle imprese si appoggia ad una rete di partner. Le partnership possono essere di diverso tipo e di diverse dimensioni: staff augmentation, offerta di soluzioni, servizi gestiti, software su licenza, soluzioni SaaS e così via. Ogni grande fornitore di servizi IT ha dovuto capire come il cloud si inserisse nel proprio business, e molti di questi si stanno via via rendendo disponibili attraverso la rete di partner AWS. Un’azienda può scegliere di affidarsi ai propri partner storici oppure rivolgersi alle migliaia di nuove imprese nate e cresciute sul cloud nel corso degli ultimi anni. AWS sarebbe più che lieta di aiutare le aziende a scegliere quali sono i partner più giusti per le proprie specifiche esigenze. Oltre a ciò, molti partner stanno rendendo disponibili le loro soluzioni nel Marketplace AWS, dove è possibile accedere ed utilizzare i loro servizi con la stessa facilità con cui si accede alle soluzioni AWS, con un’importante riduzione dei tempi burocratici necessari all’implementazione di nuovi processi.
5. Creare un Centro di Eccellenza
Nel corso della mia carriera, ho osservato spesso il crearsi di una certa tensione tra i team che si occupano delle applicazioni e i team responsabili delle infrastrutture. Situazioni di questo tipo, con i loro pesi e contrappesi e con i loro controlli incrociati, possono essere salutari per l’azienda, ma ho anche visto situazioni in cui un ambiente di questo tipo può diventare tossico. Grazie alla riduzione dei carichi di lavoro associati alle infrastrutture garantita dal cloud e alla sua natura fortemente caratterizzata dalla programmazione e dall’automazione, la linea di demarcazione tra i due team diventa molto più sfumata. Il percorso d’innovazione verso il cloud offre alle aziende l’opportunità di ripensare i confini e i protocolli che governano le relazioni tra i diversi reparti. La maggior parte delle imprese che stanno affrontando il proprio percorso in modo più rapido ed efficace, hanno scelto di creare un Centro di Eccellenza per il Cloud, in modo da istituzionalizzare le best practice, la governance e l’automazione in tutta l’organizzazione. Quando ero il CIO di Dow Jones, ad esempio, implementammo questa risorsa attraverso il nostro DevOps team, avendo come focus particolare l’offrire un servizio clienti eccellente, l’avere un approccio run-what-you-build e una solida conoscenza di cosa aspettarsi nei mesi che seguono l’implementazione.
6. Implementare un’architettura ibrida
La maggior parte delle imprese, se non tutte, hanno investimenti IT preesistenti che ancora garantiscono benefici all’azienda. Ogni impresa gestisce i propri cicli di rinnovamento in modo differente, ma tendenzialmente nessuna è nelle condizioni di affrontare cambiamenti radicali dal giorno alla notte. Scegliere un’architettura ibrida permette di ottenere il massimo dal cloud, senza rinunciare agli investimenti preesistenti. Nessun provider ha più esperienza nell’ibrido o vanta un’offerta ampia come quella di AWS. Una volta sgomberato il campo dai tre miti che avvolgono l’architettura ibrida, un centro di eccellenza basato su un’architettura ibrida può essere installato e reso operativo nel giro di pochissimo tempo. Una volta implementato, diventa molto più semplice per un’azienda migliorare e migrare le applicazioni legacy. L’ibrido crea una grande opportunità per iniziare ad affrancarsi dalle applicazioni monolitiche e ad implementare invece servizi disaccoppiati. Un approccio che ho visto percorrere spesso quando si a che fare con i mainframe.
7. Adottare un approccio cloud-first
Una volta cresciuto il livello di esperienza, l’azienda raggiunge un punto di svolta. A parità di risorse, è molto probabile che l’azienda diventi più efficiente operando sul cloud piuttosto che in locale. A questo punto, ho visto molte aziende cambiare la propria strategia mettendo al centro proprio il cloud, passando, dunque, da un approccio “perché il cloud?” a “perché no?”. Questo è un momento importante per un’azienda, che pone le basi per massimizzare i benefici del cloud e come conseguenza offre la possibilità di dedicare più risorse al proprio core business.