Nuove possibilità di rateazione delle cartelle Equitalia in vista: chi ha debiti con il Fisco non troppo gravosi potrà accedere in modo semplice e immediato a un piano di rate da 50 euro al mese. Lo ha annunciato l’amministratore delegato dell’agente della riscossione, Ernesto Maria Ruffini, in un’intervista al Messaggero, sottolineando la volontà di proseguire sul fronte della rateazione, che sta dando buoni risultati perché «il cittadino ha la percezione di potersi mettere in regola e nella maggior parte dei casi lo fa».
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Le cifre: su 8,2 miliardi riscossi da Equitalia nel 2015, circa 4 (quindi, la metà) sono rappresentati da pagamenti a rate. Per incentivare ulteriormente la rateazione delle cartelle, Equitalia sta quindi pensando a una nuova formula, che consente a chi ha debiti sotto i 50mila euro di accedere a un piano di rate più conveniente rispetto all’attuale, con una procedura semplice.
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Le rate, che oggi sono di 100 euro, potranno scendere fino a 50 euro. Questa nuova possibilità di rateazione sarà comunicata al contribuente direttamente con la cartella di pagamento. Il meccanismo è già in sperimentazione a Varese, Firenze e Lecce. Ruffini spiega che:
«i contribuenti gradiscono, i fogli tornano indietro sottoscritti. Non fa mai piacere ricevere una cartella ma vedere subito che si può pagare gradualmente spinge a togliersi il pensiero. Nella stessa logica, i contribuenti possono fare la domiciliazione bancaria. Sembra una sciocchezza, ma a volte si saltano le rate per dimenticanza».
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Fra le altre novità in vista per il contribuente: da giugno le Partite IVA e gli altri soggetti obbligati ad avere la PEC riceveranno le notifiche solo attraverso la posta elettronica certificata:
«la stessa scelta la potranno fare le persone fisiche che non vogliono più avere i fastidi del sistema tradizionale», spiega Ruffini.
L’amministratore delegato anche in occasione della recente audizione presso la Commissione Finanze della Camera dello scorso 26 aprile aveva ricordato il successo della rateazione e l’importanza della compliance fiscale con il contribuente, che deve andare di pari passo con l’altrettanto fondamentale esigenza per lo stato e per gli altri enti creditori di riscuotere il dovuto nel minor tempo possibile.