Per un’azienda la produttività è tutto. Ma spesso eventi inattesi, sia naturali che causati da mano umana, possono mettere a dura prova la possibilità per un’impresa di operare secondo i propri standard.
La capacità di superare questi imprevisti ha un nome, ed è “resilienza”. Ma non tutte le aziende si sono preoccupate di sviluppare un piano efficace per prevedere una risposta a questo tipo di eventi, nonostante un’iniziativa del genere sia percepita da sempre più manager come fondamentale per lo sviluppo di un business.
Proprio per venire incontro a questo tipo di necessità, i centri di ricerca di IBM hanno sviluppato un nuovo strumento indirizzato a imprese e organizzazioni, per aiutarli a valutare e migliorare il proprio livello di resilienza.
Il Resiliency Maturity Index (RMI), questo è il nome della tecnologia ideata dalla compagnia statunitense, è una struttura in grado di scomporre una Business Unit nei vari elementi che la compongono, e di valutare la capacità di ognuno di essi di rispondere con prontezza a eventi inattesi e potenzialmente deleteri.
Ma la funzione più interessante dell’RMI di IBM sembra essere la capacità di “prevedere” l’impatto di ogni investimento sulla resilienza complessiva della Business Unit. Uno strumento utile per pianificare in anticipo le proprie risorse e predisporre piani d’emergenza per ogni singolo evento inatteso, dallo sciopero del personale fino ai possibili black-out.