Le aziende hanno grossi problemi nella protezione dei dati personali che si trovano a maneggiare. Lo rivela uno studio dell’IT Policy Compliance Group, secondo il quale circa il 90% delle 475 imprese analizzate non riesce a garantire un’adeguata protezione contro possibili perdite d’informazioni.
L’importanza di mettere in sicurezza i dati in possesso di un’azienda è balzata agli onori della cronaca lo scorso anno, quando per errore vennero resi pubblici informazioni sensibili di circa 650.000 utenti AOL. Lo scandalo che ne conseguì portò a una serie di nuove regolamentazioni per prevenire altre fughe di dati di questo genere. Regole che però le aziende faticano a rispettare.
«Finalmente, si comincia a capire che questo è un problema difficile da risolvere, e che il controllo che si pensava di avere su queste informazioni potrebbe non essere adeguato» ha dichiarato il direttore di IT Policy Compliance Group, James Hurley.
Secondo Hurley, la situazione attuale è drammatica: la maggior parte delle aziende intervistate calcola almeno 6 fallimenti all’anno per fughe di dati, con perdite previste pari all’8% dei ricavi in caso di un’eventualità di questo genere. E alcune aziende stanno già passando al contrattacco, modificando il proprio bilancio per prevedere maggiori investimenti nel campo della sicurezza.