Modello F24 dal primo aprile 2016 anche per le tasse di successione: l’Agenzia delle Entrate ha istituito tutti i codici tributo da utilizzare. Sono contenuti nella risoluzione 16/E del 25 marzo in attuazione di un provvedimento di semplificazione (decreto Ministero delle Finanze 8 novembre 2011), che rende le pratiche per la dichiarazione di successione omogenee rispetto ad altri tributi, prevedendo cioè il versamento con il modello F24: fino alla fine 2016 sarà comunque possibile utilizzare anche il modello F23, che invece non potrà più essere usato a partire dal 2017.
=> Imposte di successione: guida alla rateazione
Codici tributo
- “1530” denominato “Successioni – Imposta ipotecaria“;
- “1531” denominato “Successioni – Imposta catastale“;
- “1532” denominato “Successioni – Tassa ipotecaria“;
- “1533” denominato “Successioni – Imposta di bollo“;
- “1534” denominato “Successioni – Imposta sostitutiva INVIM“;
- “1535” denominato “Successioni – Sanzione da ravvedimento – imposte e tasse ipotecarie e catastali – art. 13 D.Lgs. n. 472/1997“;
- “1536” denominato “Successioni – Sanzione da ravvedimento – Imposta di bollo – art. 13, D.Lgs. n. 472/1997“;
- “1537” denominato “Successioni – Interessi da ravvedimento – art. 13, D.Lgs. n. 472/1997“.
Vanno esposti nella sezione “Erario“, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati“, con l’indicazione nel campo “anno di riferimento” dell’anno del decesso. Nella sezione “Contribuente” ci sono i campi per il codice fiscale e i dati anagrafici dell’erede, mentre nel campo “Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare” si indica il codice fiscale del defunto, e in “codice identificativo” si scrive il codice “08”, anch’esso appena istituito per identificare il defunto.
Ci sono poi altri nuovi codici tributo che si utilizzano, sempre in F24 e sempre per le tasse di successione, in seguito agli avvisi di liquidazione, definizione per acquiescenza o pagamento spontaneo di avvisi di accertamento o di liquidazione, definizione delle sole sanzioni, accertamento con adesione, conciliazione giudiziale. Eccoli nelle tabelle che seguono:
Causale | Codice tributo Avvisi di liquidazione | Definizione per acquiescienza | Sanzioni | accertamento con adesione | conciliazione giudiziale |
Imposta ipotecaria | A140 | A154 | A170 | A182 | |
imposta catastale | A141 | A155 | A171 | A183 | |
tassa ipotecaria | A142 | ||||
imposta sostitutiva INVIM | A143 | A157 | A173 | A185 | |
INVIM Erario | A144 | A158 | A174 | A186 | |
INVIM Comuni | A145 | A159 | A175 | A187 | |
Imposta di bollo | A146 | A156 | A172 | A184 | |
Imposta di successione | A147 | A153 | A169 | A181 | |
Sanzione imposta di bollo | A148 | A160 | A165 | A178 | A190 |
Sanzione imposte e tasse ipotecarie catastali | A149 | A161 | A166 | A176 | A188 |
Sanzione imposta sulle successioni | A150 | A162 | A167 | A177 | A189 |
Tributi speciali e compensi | A151 | A164 | A180 | A192 | |
Interessi | A152 | ||||
Sanzione INVIM | A163 | A168 | A179 | A191 |
In sede di compilazione del modello F24, tutti questi codici tributo sono esposti nella sezione “Erario“, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati“, con l’indicazione nei campi “codice ufficio“, “codice atto” e “anno di riferimento“. Per i codici tributo A145 – A159 – A175 – A187, inoltre, nel campo “rateazione/regione/prov./mese rif” è indicato il codice catastale del comune, reperibile nella “tabella dei Codici Catastali dei Comuni“. Infine, per il pagamento delle spese di notifica degli atti emessi dagli Uffici, si utilizza il codice tributo “9400 – spese di notifica per atti impositivi“.