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Successioni, codici tributo per F24

di Barbara Weisz

Pubblicato 31 Marzo 2016
Aggiornato 9 Maggio 2022 11:19

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Dal primo aprile per le dichiarazioni di successione le tasse si pagano con il modello F24, il vecchio F23 si può usare fino a fine 2016: i nuovi codici tributo delle Entrate.

Modello F24 dal primo aprile 2016 anche per le tasse di successione: l’Agenzia delle Entrate ha istituito tutti i codici tributo da utilizzare. Sono contenuti nella risoluzione 16/E del 25 marzo in attuazione di un provvedimento di semplificazione (decreto Ministero delle Finanze 8 novembre 2011), che rende le pratiche per la dichiarazione di successione omogenee rispetto ad altri tributi, prevedendo cioè il versamento con il modello F24: fino alla fine 2016 sarà comunque possibile utilizzare anche il modello F23, che invece non potrà più essere usato a partire dal 2017.

=> Imposte di successione: guida alla rateazione

Codici tributo

  • 1530” denominato “Successioni – Imposta ipotecaria“;
  • 1531” denominato “Successioni – Imposta catastale“;
  • 1532” denominato “Successioni – Tassa ipotecaria“;
  • 1533” denominato “Successioni – Imposta di bollo“;
  • 1534” denominato “Successioni – Imposta sostitutiva INVIM“;
  • 1535” denominato “Successioni – Sanzione da ravvedimento – imposte e tasse ipotecarie e catastali – art. 13 D.Lgs. n. 472/1997“;
  • 1536” denominato “Successioni – Sanzione da ravvedimento – Imposta di bollo – art. 13, D.Lgs. n. 472/1997“;
  • 1537” denominato “Successioni – Interessi da ravvedimento – art. 13, D.Lgs. n. 472/1997“.

Vanno esposti nella sezione “Erario“, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati“, con l’indicazione nel campo “anno di riferimento” dell’anno del decesso. Nella sezione “Contribuente” ci sono i campi per il codice fiscale e i dati anagrafici dell’erede, mentre nel campo “Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare” si indica il codice fiscale del defunto, e in “codice identificativo” si scrive il codice “08”, anch’esso appena istituito per identificare il defunto.

Ci sono poi altri nuovi codici tributo che si utilizzano, sempre in F24 e sempre per le tasse di successione, in seguito agli avvisi di liquidazione, definizione per acquiescenza o pagamento spontaneo di avvisi di accertamento o di liquidazione, definizione delle sole sanzioni, accertamento con adesione, conciliazione giudiziale. Eccoli nelle tabelle che seguono:

Causale Codice tributo Avvisi di liquidazione Definizione per acquiescienza Sanzioni accertamento con adesione conciliazione giudiziale
Imposta ipotecaria A140 A154 A170 A182
imposta catastale A141 A155 A171 A183
tassa ipotecaria A142
imposta sostitutiva INVIM A143 A157 A173 A185
INVIM Erario A144 A158 A174 A186
INVIM Comuni A145 A159 A175 A187
Imposta di bollo A146 A156 A172 A184
Imposta di successione A147 A153 A169 A181
Sanzione imposta di bollo A148 A160 A165 A178 A190
Sanzione imposte e tasse ipotecarie catastali A149 A161 A166 A176 A188
Sanzione imposta sulle successioni A150 A162 A167 A177 A189
Tributi speciali e compensi A151 A164 A180 A192
Interessi A152
Sanzione INVIM A163 A168 A179 A191

In sede di compilazione del modello F24, tutti questi codici tributo sono esposti nella sezione “Erario“, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati“, con l’indicazione nei campi “codice ufficio“, “codice atto” e “anno di riferimento“. Per i codici tributo A145 – A159 – A175 – A187, inoltre, nel campo “rateazione/regione/prov./mese rif” è indicato il codice catastale del comune, reperibile nella “tabella dei Codici Catastali dei Comuni“. Infine, per il pagamento delle spese di notifica degli atti emessi dagli Uffici, si utilizza il codice tributo “9400 – spese di notifica per atti impositivi“.