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Bonus 80 euro da restituire, colpa del 730

di Francesca Vinciarelli

24 Marzo 2016 09:30

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Chiesto indietro da parte dell’Agenzia delle Entrate il bonus di 80 euro in busta paga: ma spesso l'errore è stato del Fisco sul 730 precompilato: i dettagli.

Sembrano essere numerosi, anche se non precisamente quantificati, i casi di bonus da 80 euro elargito in busta paga e poi chiesto indietro dal Fisco in fase di dichiarazione dei redditi, o meglio di 730 precompilato.

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Bonus da restituire

La richiesta è stata presentata dall’Agenzia delle Entrate a coloro che hanno superato il tetto massimo di reddito previsto per il bonus da 80 euro di Renzi. In più sembra che nella maggioranza delle volte l’errore non sia stato commesso dal contribuente, ma dall’Amministrazione finanziaria nella predisposizione del modello 730 precompilato. E alla beffa si aggiunge il fatto che questi contribuenti hanno incassato il bonus in busta paga, quindi a rate, ma viene chiesto loro di rimborsarlo in un’unica soluzione.

Numeri

Secondo una stima effettuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sui modelli di Certificazione Unica 2015, quindi relativi all’anno d’imposta 2014, sono stati 11,7 milioni di dipendenti e assimilati che nel 2014 hanno percepito il bonus di 80 euro direttamente in busta paga dal proprio datore di lavoro. Imprecisato però il numero dei beneficiari del bonus che a causa degli innumerevoli errori dovuti alla compilazione della dichiarazione dei redditi precompilata sono stati invece costretti a restituire l’ammontare di tutti bonus IRPEF in blocco.

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Durante un’interrogazione alla Camera, lo scorso novembre, il Ministero dell’Economia non è stato in grado di quantificarli e aveva rimandato il calcolo alla consueta analisi statistica sulle dichiarazioni fiscali del Dipartimento delle Finanze pubblicata sul proprio sito internet entro il corrente mese di marzo 2016.

Errori dichiarazioni

La dichiarazione dei redditi precompilata, lo ricordiamo, è partita in via sperimentale nel 2015 e gli errori segnalati dai contribuenti non sono stati pochi, a partire dalla scarsa attendibilità del modello 730 precompilato soprattutto con riferimento alle detrazioni, spesso sono stati rilevati dati nel sistema parziali o addirittura errati. Il problema più diffuso era rappresentato dalla mancata indicazione dei giorni lavorati: rilevando più di 365 giorni lavorativi, il software ha calcolato male l’annesso reddito complessivo percepito, facendo perdere al contribuente il diritto a detrazioni e bonus e mettendolo a rischio di dover restituire il bonus di 80 euro:

«In pratica – spiega il vicepresidente della Camera, Simone Baldelli – se con deduzioni e detrazioni è possibile beneficiare del bonus degli 80 euro, senza di esse c’è il rischio di finire fuori dai parametri e di doverlo addirittura restituire».

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Ora Baldelli ha deciso di reiterare la sua interrogazione al Governo per sapere:

«Quali iniziative di competenza il Ministro intenda intraprendere al fine di fornire dati ufficiali in merito a quanti siano i beneficiari del bonus di 80 euro e quanti di questi, a causa degli innumerevoli errori dovuti alla compilazione della dichiarazione semplificata dei contribuenti, siano stati costretti a restituire tale bonus».

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