Un emendamento alla Legge Concorrenza lascia più libertà ai lavoratori di scegliere come destinare e ripartire il TFR, tra azienda e fondi pensione. In pratica, la contrattazione collettiva potrà determinare la quota minima di TFR maturando che i lavoratori potranno scegliere di destinare alla previdenza complementare per ottenere una rendita pensionistica integrativa, lasciando il resto in azienda (quota che si riceverà una volta cessato il rapporto di lavoro).
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In assenza di indicazioni da parte della contrattazione collettiva sulla quota minima da destinare ai fondi pensione, il conferimento continuerà ad essere pari al 100% del TFR annualmente maturato.
L’emendamento, fortemente voluto dalla COVIP, si pone come obiettivo di agevolare le adesioni alla previdenza integrativa anche nelle aziende con meno di 50 dipendenti, tra le quali il tasso di penetrazione risulta ancora piuttosto basso. Secondo la COVIP, grazie a questo emendamento:
«Le fonti istitutive potrebbero definire la misura del TFR maturando da destinare alla previdenza complementare nel modo più consono rispetto alle esigenze dei soggetti interessati dall’accordo».
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L’emendamento alla Legge Concorrenza, e approvato dalla Commissione Industria al Senato, è stato presentato da Maurizio Sacconi e Aldo Di Biagio (Ap).