Dopo mesi di rinvio, il 15 marzo 2016 parte la sperimentazione di SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) segnando l’avvio di una nuova era, fatta di servizi online offerti da Pubbliche Amministrazioni e aziende ma anche e soprattutto di identità digitali, con tutti i vantaggi del caso, con accesso secondo tre diverse modalità. Chiamato anche “PIN unico” dal premier Matteo Renzi (generando qualche incomprensione tra gli addetti ai lavori…) consente la scelta di tre modelli di accesso con altrettanto differenti livelli di sicurezza.
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Tre livelli di accesso unico
In pratica, la nuova identità digitale consente l’accesso – con credenziali uniche – ai servizi online di Pubbliche Amministrazioni ma anche delle aziende private che aderiscono al sistema. Nello specifico, consente di richiedere una identità digitale:
- utilizzo in fase di autenticazione della sola abbinata user-password (primo livello);
- possibilità di aggiungere una one-time password (secondo livello);
- integrare anche un supporto fisico quale smart card o SIM mobile (terzo livello).
I livelli di sicurezza più elevati sono da utilizzare per accedere o finalizzare particolari servizi per i quali è necessaria una maggiore confidenza rispetto all’utente. Ad esempio per realizzare eventuali transazioni economiche, o attestare particolari informazioni.
Requisiti
- Persone fisiche: Nome, Cognome; Luogo di nascita; Data di nascita; Documento d’identità utilizzato per la registrazione;
- Persone giuridiche: Codice fiscale o Partita IVA; Sede legale; Ragione o denominazione sociale;
- Per tutti: Recapito telefonico; Indirizzo di posta elettronica; Domicilio fisico e digitale.
Tempistiche
Entro metà marzo dovrà iniziare la distribuzione delle identità digitali da parte dei tre Identity Provider accreditati, ovvero TIM, Poste Italiane e Infocert. L’obiettivo è di arrivare entro il prossimo anno ad un totale di 10 milioni di utenti trasferiti nel contesto digitale. In teoria, nella stessa data si dovrebbe avere una copertura quasi totale anche per quanto riguarda i servizi offerti dalle Amministrazioni Pubbliche.
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L’identità digitale sarà gratuita per i primi due anni (con accesso da Web e Mobile), mentre nei prossimi anni tutto dipendenrà dalla diffusione reale tra cittadini e imprese.
Servizi
I servizi saranno già 600 entro giugno e potranno comprendere, ad esempio, il pagamento della TASI o il bollo auto, oppure alcune prestazioni sanitarie o il fascicolo dell’INPS. Vantaggi anche per le aziende, che potranno accedere più agevolmente alle pratiche legate agli adempimenti sul lavoro. Si parte con alcuni servizi pubblici delle Regioni Emilia Romagna e Toscana, per poi seguire con quelli (una selezione) del Comune di Venezia e di Firenze, oltre a soluzioni online offerte da altre Regioni.
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Secondo indiscrezioni, sarebbero 114 i servizi INPS disponibili, tra cui riscatto della laurea e richiesta degli assegni familiari, 103 quelli INAIL, tra cui consultazione CUD e richiesta bollettini, più altri servizi dell’Agenzia delle Entrate.
Per approfondimenti: Spid.gov.it