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Credito alle aziende: il factoring, un’opportunità per le piccole medie imprese

di Anna Fabi

Pubblicato 8 Marzo 2016
Aggiornato 20 Luglio 2016 12:02

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Puntare su canali di finanziamento alternativi e affidare la gestione dei crediti commerciali a un operatore specializzato è la risposta giusta alla domanda di credito delle PMI.

Ottenere risorse economiche per promuovere investimenti, favorire la crescita e la competitività anche fuori dai confini nazionali è un percorso in salita per la maggior parte delle piccole e medie imprese. La stretta creditizia riguarda non solo i prestiti bancari ma anche il supporto concesso dai Confidi e dalle Banche di Credito Cooperativo, come sottolinea l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre in un report recente stimando in oltre 15 miliardi di euro il calo dei finanziamenti nel 2015.

Ad aumentare è invece la domanda di credito delle aziende, che non vogliono rinunciare a fare progetti per il futuro: è sempre la CGIA a sottolineare come quasi l’80% dei prestiti erogati dalle banche sia destinato alle grandi imprese a discapito delle piccole attività, le stesse che generalmente si dimostrano più affidabili. A rappresentare un’ancora di salvezza per le PMI sono altri canali di finanziamento rispetto alla tradizionale procedura bancaria, soluzioni in grado di valorizzare le imprese virtuose che lavorano assiduamente e che vantano un portafoglio crediti di qualità.

Una risorsa determinante per permettere alle imprese di ottenere liquidità è il factoring, strumento basato sulla cessione dei crediti commerciali da parte dell’impresa che ottiene in cambio risorse finanziarie immediate. Nelle PMI cresce progressivamente la consapevolezza dei vantaggi di questa opportunità – legati non solo all’accesso al credito ma anche alla soluzione delle criticità inerenti la mancata riscossione dei crediti e l’incertezza dei tempi di pagamento -, basti pensare che il mercato italiano del factoring nei primi tre mesi del 2015 si è caratterizzato per una sensibile crescita pari al +4,58% (come si evince dai dati di Assifact, l’Associazione Italiana per il factoring).

A offrire soluzioni personalizzate e basate sul finanziamento del credito commerciale delle PMI è Banca IFIS Impresa, Business Unit di Banca IFIS dedicata proprio ai servizi di finanziamento per le imprese e attiva su tutto il territorio nazionale grazie alla fitta rete di filiali e all’esperienza di consulenti qualificati.

È proprio la scelta di affidare la gestione dei crediti a un operatore specializzato a rappresentare un valido vantaggio economico e competitivo per le aziende di piccole dimensioni: a illustrare gli strumenti creati per supportarle e sottolineare il valore aggiunto che caratterizza Banca IFIS Impresa Futuro è Raffaele Zingone, Responsabile della Business Unit del gruppo.

Nel 2016 quanto conta l’accesso al credito per il sistema imprenditoriale italiano?

«L’accesso al credito da parte delle imprese è un tema che riguarda da vicino il sistema Italia, il cui tessuto produttivo è composto da piccole e micro imprese che, troppo e sempre più spesso, trovano difficoltà nel comunicare con il sistema bancario tradizionale, ancora afflitto da problemi consistenti relativi al proprio assetto patrimoniale. Questo si traduce anche in una distanza dalle PMI ed in particolare dalle micro aziende, situazione che vedremo protrarsi anche nei prossimi mesi. Tuttavia ci sono istituti – come il nostro – che hanno fatto del finanziamento alle imprese un core business fondamentale per la crescita su doppio binario: quello dell’impresa e quello della banca, il cui mestiere è raccogliere risparmio ed erogare credito, sostenendo l’economia reale del Paese. L’imprenditore, da parte sua, deve mettere il capitale di rischio: serve infatti un corretto bilanciamento di entrambe le componenti, basando il rapporto banca-impresa su un servizio che risponda alle vere esigenze dell’azienda, sulla velocità di risposta e su una fiducia professionale reciproca».

Voi che strumenti utilizzate per aiutare le PMI?

«Siamo storicamente focalizzati sul supporto creditizio alle PMI, comprese quelle più piccole, ovvero le micro, mitigando il rischio di credito con l’utilizzo di uno strumento: il factoring. Se un’azienda fattura nei confronti di altre aziende di fatto matura costantemente dei crediti nei confronti dei suoi clienti. E noi interveniamo proprio su questo asset: anticipiamo loro la liquidità prima della scadenza offrendogli quindi credito a breve termine. È un rapporto continuativo che permette così agli imprenditori di disporre di un polmone finanziario sostanzialmente stabile».

Chi è Banca IFIS Impresa? In cosa si differenzia dalle altre banche?

«Banca IFIS Impresa nasce come brand e poi evolve in una vera Business Unit dedicata alle PMI italiane. È l’evoluzione di una storia trentennale di successo, quella di Banca IFIS, che vive oggi nuove dimensioni. Ma la storia conta il giusto e per questo Banca IFIS Impresa è concentrata sul proprio percorso di crescita che passa ancora dai nostri clienti target: le PMI. Per quanto riguarda il modello di business, ci siamo specializzati fortemente per differenziarci da un’offerta già vasta e satura, ma non comprensiva di esigenze reali dell’imprenditore. Sin dall’inizio, ci siamo focalizzati sul segmento meno seguito ma con necessità più concrete e sentite, quello delle micro e piccole aziende. Un segmento storicamente più rischioso per una banca ma su questo abbiamo fondato un modello di business vincente sia sotto il profilo della redditività, sia sotto il profilo del controllo del rischio di credito. Forse per questo ci sentiamo prima di tutto un’impresa, proprio come i nostri clienti, e in seconda battuta una banca. E per continuare a supportare i nostri clienti dobbiamo necessariamente generare profitti. Siamo diversi dagli altri? Mi piacerebbe chiederlo agli imprenditori ed ai loro collaboratori, alle persone che tutti i giorni incontriamo sul territorio, nei distretti e nelle aziende. Di sicuro posso dire che nonostante i buoni risultati sino ad ora ottenuti non ci sentiamo per nulla arrivati. Anzi, continuiamo a mettere in discussione tutto ciò che facciamo con l’obiettivo di migliorare la percezione che i clienti hanno di noi, distanziandoci da un sistema bancario con business model obsoleti e poca capacità di affiancare le imprese virtuose. Una grande responsabilità, sentita da tutti coloro che lavorano in Banca IFIS Impresa».

Quali risultati avete raggiunto nel 2015?

«Quello che impressiona quando penso ai numeri di Banca IFIS Impresa è la quantità di imprenditori e di imprese con cui la Rete Commerciale ed il Credit Management lavorano ogni giorno: parliamo di migliaia di aziende. Oggi abbiamo, infatti, raggiunto e superato i 4.500 clienti circa ma sono più di 1.400 i nuovi clienti che abbiamo conosciuto e servito nel 2015. Aver trovato la risposta giusta, in tutto o in parte, ad una loro esigenza creditizia ci restituisce l’energia necessaria per continuare a migliorarci. Abbiamo tantissimi progetti in corso ma non dobbiamo perdere la rotta segnata, quella della crescita e della redditività. Lo dobbiamo a tutte quelle aziende che hanno bisogno di un supporto e che ancora non conosciamo».

Quali sono i settori sui quali scommettete per il 2016?

«Lavoriamo principalmente col manifatturiero ma non abbiamo mai escluso nessun settore dal nostro radar, poiché in ognuno di essi ci sono PMI che operano con capacità di generare valore e fatturato, e quindi crescita da supportare. E dove c’è questo mix di elementi c’è anche Banca IFIS Impresa. Certo, ogni territorio esprime le sue specificità in termini di caratteristiche e peculiarità del tessuto imprenditoriale e la conformazione del nostro Paese ha naturalmente generato culture imprenditoriali diverse. Dall’insieme di queste cose è nata quella che tutto il mondo riconosce come Eccellenza del Made in Italy, composta da una varietà estrema di offerta, a volte difficile da comunicare e veicolare. Siamo qui proprio per questo: per offrire una soluzione semplice e concreta ad un problema oggi ancora troppo complesso».