Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma come spesso accade le cose più semplici possono essere le più difficili da vedere, anche se suggeriscno le risposte migliori: in questo caso, il punto è che la lotta alla corruzione non è solo una questione di legalità ma anche di mentalità degli attori economici: a volte le imprese che pagano tangenti non lo fanno perché obbligate ma per una precisa scelta strategica, che privilegia risultati immediati a strategie di lungo periodo.
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A rilevarlo sono tre economisti (Addis G. Birhanu, Alfonso Gambardella e Giovanni Valentini) in un’analisi dei dati della Banca Mondiale su 13 economie in via di sviluppo. Le evidenze che emergono: anche nei paesi in cui la corruzione è pervasiva, la tangente è una scelta rivolta ad assicurarsi accesso a risorse pubbliche.
Il motivo non è la mancanza di liquidità – visto che per pagare la mazzetta si utilizza denaro che potrebbe essere destinato ad altri investimenti – e nemmeno un modo per sopperire alla scarsa efficienza, o alla paura di estorsioni.
Queste ragioni, che indubbiamente esistono, non sono emerse come le principali dalle evidenze empiriche, cioè dall’osservazione sul campo dei comportamenti aziendali. Il motivo numero uno è la convenienza immediata, frutto di precise analisi costi-benefici. Il fenomeno viene definito simile al sistema della raccomandazione per trovare lavoro, che assicura al candidato di trovare più facilmente occupazione, ma che con ogni probabilità lo spingerà a puntare meno su formazione, aggiornamento, esperienza diversificate, a scapito della carriera nel lungo periodo.
Allo stesso modo, il motivo fondamentale alla base della corruzione risiede nel fatto che l’imprenditore, o il manager, ritiene conveniente ricorrere allo strumento corruttivo. In realtà le conseguenze, sul lungo periodo, sono negative, innanzitutto a livello macro-economico, nel senso che le economie corrotte crescono meno di quelle sane. In secondo luogo la pratica delle tangente, come detto, frena la competitività dell’impresa, che investirà meno in ricerca, sviluppo, ammodernamento macchinari, risorse umane e via dicendo. Conclusione degli economisti: per combattere la corruzione, oltre a leggi più severe, sono utili strumenti che cambino la cultura manageriale. Per approfondimenti: Does Grease Money Buy Influence Rent? Bribery and Firm Performance in Africa and Latin America