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Fondi pensione verso la riforma

di Francesca Vinciarelli

3 Febbraio 2016 10:40

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Le novità in materia di previdenza complementare nel disegno di legge sulla concorrenza: ecco come cambieranno i fondi pensione.

Il disegno di legge sulla concorrenza (AC 3012) in discussione al Senato introduce alcune novità anche in tema di fondi pensione, uno dei pilastri del nostro sistema previdenziale dopo le riforme delle pensioni che si sono susseguite negli anni in Italia. L’adesione alla previdenza complementare, si sa, non è obbligatoria come l’iscrizione alle Gestioni INPS, ma molti vi ricorrono comunque perché consente di ottenere un assegno pensionistico più alto.

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Portabilità fondi pensione

Tra le novità di maggiore rilievo c’è la misura che fa saltare la portabilità dei fondi pensione. La vecchia norma prevedeva la possibilità di trasferire una posizione pensionistica da un fondo di categoria ad una forma di previdenza complementare senza perdere il contributo del datore di lavoro. Una norma che rappresentava un chiaro caso di concorrenza scorretta a favore dei fondi pensione. Il diritto all’anticipo della pensione integrativa scatterà inoltre dopo 24 mesi di disoccupazione, non più 48 mesi, per i lavoratori a cui mancano meno di cinque anni alla pensione.

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Flessibilità e trasparenza

Viene poi migliorata la flessibilità del pensionamento integrativo e previsto un miglioramento della consapevolezza del risparmiatore, grazie ad una nuova regolamentazione COVIP, l’autorità di vigilanza, sulle modalità di adesione e sulla documentazione informativa in ottica trasparenza.

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Credito d’imposta

I fondi pensione potranno chiedere il credito di imposta del 9% per gli investimenti a medio-lungo termine in infrastrutture e Oicr che investono in piccole e medie imprese. Viene inoltre richiesto loro di completate, entro il prossimo 28 maggio, l’adeguamento alla nuova disciplina di cui al D.M. n. 166/2014 in materia di limiti di investimento e conflitti di interesse.

Riforma previdenza complementare

Il Ddl prevede una norma in base alla quale sarà uno specifico tavolo di consultazione ad avviare la riforma delle forme pensionistiche complementari, convocato dal Ministero del Lavoro di concerto con il MiSE ed il MEF:

“Al fine di aumentare l’efficienza delle forme pensionistiche complementari collettive di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, e di quelle di cui all’articolo 20 del medesimo decreto legislativo n. 252 del 2005, e successive modificazioni, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, convoca un tavolo di consultazione cui partecipano le organizzazioni sindacali e le rappresentanze datoriali maggiormente rappresentative in ambito nazionale, la COVIP, nonché esperti della materia previdenziale, finalizzato ad avviare un processo di riforma delle medesime forme pensionistiche secondo le seguenti linee guida:
  1. revisione dei requisiti per l’esercizio dell’attività dei fondi pensione, fondata su criteri ispirati alle migliori pratiche nazionali e internazionali, con particolare riferimento all’onorabilità e professionalità dei componenti degli organi collegiali, del responsabile della forma pensionistica complementare, nonché dei responsabili delle principali funzioni;
  2. fissazione di soglie patrimoniali di rilevanza minima in funzione delle caratteristiche dimensionali dei patrimoni gestiti, dei settori di appartenenza, della natura delle imprese interessate, delle categorie dei lavoratori interessati nonché dei regimi gestionali;
  3. individuazione di procedure di aggregazione finalizzate ad aumentare il livello medio delle consistenze e ridurre i costi di gestione e i rischi”.

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