Arriva il mentore online per giovani studenti che vogliono prepararsi per l’ingresso nel mondo del lavoro: l’idea è venuta ai ricercatori di Adapt (centro studi Marco Biagi), si tratta di una piattaforma online di incontro fra giovani e professionisti, Mentee, che propone «un approccio al mentoring libero e non convenzionale» e rappresenta una risposta alla piaga della disoccupazione giovanile al 38,1% secondo gli ultimi dati. In termini semplici, un giovane su tre non riesce a trovare lavoro dopo aver terminato gli studi.
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L’idea dell’iniziativa, spiegano da Adapt, si è sviluppata «dal contatto quotidiano con centinaia di giovani nei nostri percorsi di placement», che hanno evidenziato una serie di difficoltà pratiche ma anche la generale esigenza «di trovare validi punti di riferimento, esempi positivi e guide affidabili nella difficile transizione dalla Università al lavoro».
«Studiando come funziona la transizione dei giovani al mondo del lavoro – spiega Giulia Rosolen, responsabile del progetto – ci siamo resi conto di quanto sia importante avere una guida solida, una persona di riferimento, anche solo per le cose più semplici, come ad esempio scrivere un curriculum o gestire un colloquio di lavoro. E qui i paesi anglosassoni, in particolare gli Stati Uniti vantano esperienze codificate di grande valore: è stato allora che abbiamo pensato di dare vita a Mentee».
Il portale funziona nel seguente modo: ci sono una serie di professionisti, manager, imprenditori, docenti, consulenti, esperti in diversi settori, che mettono a disposizione la propria esperienza per accompagnare i giovani nel percorso professionale: «parliamo di mentor nati, maestri instancabili, pronti ad affiancare, ascoltare ed indirizzare i giovani a scelte consapevoli» si legge nel Manifesto di Mentee.
I giovani, per entrare in contatto con i mentori (il cui aiuto è gratuito), devono compilare un semplice form di iscrizione, reperibile sul sito sulla pagina dedicata agli studenti, nel quale inseriscono dati anagrafici e una lettera motivazionale. A quel punto, vengono contattati dal team di Mentee, per approfondire attitudini e obiettivi professionali, e al termine di questo percorso il giovane viene messo in direttor contatto con un mentore.
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Una serie di precisazioni: non si tratta di una sorta di servizio per l’impiego, attraverso il quale trovare lavoro. E’ una sorta di consulenza gratuita, per i giovani che cercano lavoro e che stanno terminando gli studi e iniziano a sentire l’esigenza di avvicinarsi al mondo del lavoro, in base al concetto anglosassone di mentoring. Il nome del portale, Mentee, testimonia la volontà di mettere al centro l’esigenza del giovane (il mentee, appunto).
Il progetto è all’inizio, e dunque bisognerà vedere se e quanto raccoglierà l’interesse dei giovani, e magari anche come funzionerà, in termini di risultati, rispetto ad altre iniziative istituzionali dedicate all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, come la Garanzia Giovani del governo italiano, o The European Pact for Youth della Commissione Ue. Al portale sono registrate circa 250 aziende e circa 2mila giovani.
Infine, una curiosità: il mentoring è un modello anglosassone, ma l’etimologia della parola mentore è classica. Mentore era l’amico e consigliere di Ulisse, al quale il re di Itaca chiese, prima di partire per la guerra di Troia, di occuparsi della formazione del figlio Telemaco per prepararlo alla successione al trono. La parola mentor appare per la prima volta nel 1750 nel vocabolario Oxford English Dictionary.