Tratto dallo speciale:

Agroalimentare, nuovo ministero e finanziamenti

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Gennaio 2016
Aggiornato 14 Giugno 2016 16:36

logo PMI+ logo PMI+
Credito all'Agroalimentare italiano: nuovo nome per il Ministero, nuove strategie di governo e nuovi finanziamenti alle imprese del settore.

Dopo i decreti Madia, il Ministero cambia nome e diventa dell’Agroalimentare: l’annuncio è del premier Matteo Renzi, in occasione della firma del protocollo d’intesa “Diamo credito all’Agroalimentare italiano” siglato assieme ad Intesa Sanpaolo.

«Un ministero centrale nello sviluppo e nell’identità del sistema Paese», che valorizza « un settore strategico della nostra economia, dove emergono qualità, capacità e identità del nostro Paese e territorio, anche nel mondo».

=> Agroalimentare: fare sistema per crescere

Finanziamenti

Il protocollo d’intesa fra Ministero e Intesa Sanpaolo, attiva credito per 6 miliardi di euro in tre anni, volti a finanziare imprese e filiere e creare servizi finanziari ad hoc per le esigenze del settore. In base alle stime, con il plafond stanziato per i prestiti al sistema agroalimentare, si attiveranno investimenti per almeno 10 miliardi, con la creazione di 70mila posti di lavoro. Il progetto – che garantisce anche consulenza, assistenza sul territorio e formazione per gli imprenditori agricoli – ha come obiettivi:

  • semplificare l’accesso al credito
  • sostenere gli investimenti delle aziende (primi ambiti di riferimento: settore zootecnico e filiera lattiero casearia)
  • sostenere innovazione tecnologica e nascita di start-up
  • valorizzare filiere produttive e prodotti made in Italy
  • agevolare il ricambio generazionale e favorire la digitalizzazione e l’e-commerce
  • finanziare programmi di internazionalizzazione.

Si tratta di un modello di lavoro che rilancia la specializzazione del credito agrario e che il Governo mira ad estendere ad altri istituti, ha spiegato il ministro Martina.

«Il Governo continua il suo impegno al fianco delle imprese dell’agroalimentare, dopo aver approvato la Legge di stabilità più agricola degli ultimi anni, con 800 milioni di euro di investimenti del Governo e un taglio di tasse di oltre il 25% che non ha precedenti negli ultimi anni».

Opportunità

Nel 2015, durante il quale l’Italia ha ospitato l’Expo dedicato al cibo, l’Agroalimentare ha fatturato 135 miliardi, grazie a esportazioni e ripresa dei consumi interni, confermandosi il secondo comparto manifatturiero del Made in Italy. Secondo Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, si tratta dunque di:

«un passo necessario per valorizzare i primati dell’Agroalimentare made in Italy nella definizione delle misure che vanno dalla tutela della qualità e delle caratteristiche degli alimenti alle norme sull’etichettatura fino agli interventi per ottimizzare la penetrazione dei mercati esteri e raggiungere presto l’obiettivo dei 50 miliardi di Export fissato dal presidente del Consiglio».