Cambia volto Telecom Italia, che lascia il posto a TIM come brand unico con un nuovo logo, presentato a Roma. Il restyling del marchio nasce dall’esigenza di avere un nuovo simbolo semplice e moderno in grado di esprimere al meglio i valori e le caratteristiche dell’azienda, sempre più proiettata verso il futuro: focus sulla convergenza tra telefonia fissa e mobile, ormai inevitabile grazie alla diffusione di Internet, dei dispositivi multimediali e delle nuove piattaforme digitali.
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L’Amministratore Delegato del Gruppo, Marco Patuano, spiega in cosa consiste il rilancio dell’azienda:
«Oggi celebriamo una tappa importante del percorso di rinnovamento della nostra identità aziendale. Abbiamo deciso da tempo di far convergere tutte le offerte commerciali dei nostri segmenti di mercato verso TIM, costruendo una brand experience capace di unire la solidità e la grandezza di Telecom Italia alla personalità innovativa di TIM. Un’operazione di sintesi che riflette un fenomeno concreto: la convergenza fisso-mobile abilitata da Internet, dai nuovi device, dalla tecnologia e dalle piattaforme digitali. Saremo il meglio di TIM e di Telecom Italia, da oggi con un nuovo logo che segna anche un importante cambiamento nella ridefinizione del nostro ruolo, da puro operatore telefonico a player industriale e tecnologico in grado di offrire prodotti e servizi innovativi mediante lo sviluppo di piattaforme abilitanti: dalle reti ultrabroadband fisse e mobili, al cloud computing fino all’information technology di nuova generazione».
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Ricordiamo che TIM è presente nell’intero Paese con 30 milioni di linee mobili, 12 milioni di collegamenti alla rete fissa e un programma di investimenti che prevede 10 miliardi di euro, di cui 5 esclusivamente dedicati alle tecnologie innovative digitali fisse e mobili e alla realizzazione di datacenter e infrastrutture cloud, nel triennio 2015-2017. La nuova sede centrale TIM sarà a Roma, frutto del recupero delle Tre Torri realizzate nel quartiere dell’EUR negli anni ’50, dove troveranno impiego circa 5000 lavoratori. Per tutto il periodo della ristrutturazione gli edifici saranno oggetto di un’installazione artistica firmata da Matteo Cibic a cura di Caroline Corbetta.