Non ci sono solo i ricorsi del Codacons contro il provvedimento per ottenere la restituzione integrale della mancata indicizzazione della pensione negli anni 2012-2013 prevista dalla Riforma Fornero: sono diversi gli studi legali e le associazioni che promuovono cause legali dopo la sentenza della Corte Costituzionale 70/2015, per chiedere i risarcimenti contro la mancata rivalutazione.
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Il punto è il seguente: la sopra citata sentenza della Corte ha definito incostituzionale il blocco dell’indicizzazione delle pensioni superiori a 3 volte il minimo stabilito dalla Riforma Fornero contenuta nel Salva Italia (Dl 201/2011). Successivamente, è intervenuto il decreto del Governo che, in recepimento della sentenza in questione, ha stabilito un meccanismo di rimborso parziale per la mancata rivalutazione: restituzione integrale per i trattamenti fra tre e quattro volte il minimo, che scende al 40% fra tre e quattro volte il minimo, al 20% quelle tra quattro e cinque volte il minimo, al 10% per gli assegni fra cinque e sei volte il minimo.
Non è previsto nessun rimborso sopra le sei volte il minimo. Queste percentuali si applicano solo alla mancata rivalutazione 2012 e 2013, mentre per il 2014 e 2015 è previsto un adeguamento al 20%. Per gli assegni complessivamente superiori a sei volte il minimo non ci sarà alcun adeguamento. Per il 2014 e il 2015 la rivalutazione è stabilita invece al 20% e, dopo il 2016, al 50%.
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Ebbene, sia le associazioni dei consumatori, sia i sindacati, sia privati studi legali stanno organizzando ricorsi per chiedere invece che ai pensionati venga riconosciuto il rimborso integrale della mancata rivalutazione. Vediamo una serie di cose utili da sapere per presentare domanda di ricorso: il termine per la prescrizione è di cinque anni, quindi la causa va avviata entro il 2017.
E’ però possibile sospendere il termine di prescrizione mandando una lettera di diffida all’INPS, via raccomandata, in modo tale da poter eventualmente ricorrere anche in data successiva. Altra consiglio utile: conservare il cedolino di agosto con cui l’INPS ha restituito gli arretrati in base al decreto del Governo. Per quanto riguarda il ricorso vero e proprio, le possibilità sono diverse a seconda che si tratti di ex dipendenti del pubblico impiego oppure del privato: nel primo caso, la causa andrà promossa presso al Corte dei Conti, nel secondo caso ci si rivolge al giudice del lavoro della provincia di residenza.