Telecom Italia passa sotto il controllo della spagnola Telefonica. L’operazione sposta le quote di maggioranza (65%) di Telco, la holding che controlla l’oramai ex gruppo di Telecomunicazioni italiano (22,4% delle quote). Telefonica pagherà 1 euro per azione a Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, ed è previsto anche un secondo step che porterebbe il gruppo ad acquisire un ulteriore 5% delle quote di Telco per arrivare al 70%.
L’operazione non piace alla politica italiana, preoccupata di perdere uno degli ultimi baluardi dell’industria italiana. Inoltre si temono possibili licenziamenti in seno a Telecom Italia, ma fonti interne all’azienda rassicurano in questo senso. Tengono banco le speculazioni sul nuovo piano industriale presentato il 3 ottobre nel prossimo CDA di Telecom Italia. Nei giorni scorsi si è parlato della possibilità di un aumento di capitale di 3 miliardi di euro, un’ipotesi realistica che verrebbe anche apprezzata dai mercati sopratutto alla luce del successo del collocamento del bond ibrido di 1 miliardo. Voci meno insistenti suggerirebbero anche l’intenzione di creare una newco in cui far confluire la gestione delle 12mila antenne di TIM. Una soluzione che non sarebbe nuova nel panorama delle TLC ma porterebbe il rischio di svalutare il gruppo. Nel prossimo CDA si parlerà anche di una possibile alleanza con Metroweb per la realizzazione di una rete in fibra con cui accelerare la diffusione dell’ultra banda larga in Italia e sopratutto del delicato tema dello scorporo della rete.
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