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Stabilità 2016 iniqua: ecco la contromanovra in 89 proposte

di Barbara Weisz

Pubblicato 27 Novembre 2015
Aggiornato 1 Dicembre 2015 12:14

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La contromanovra di Sbilanciamoci! 2016: no abolizione TASI prima casa, sostegno al reddito disoccupati e precari, congedi maternità e paternità, istruzione, welfare, ambiente.

Sbilanciamoci
La
Legge di Stabilità 2016 non è espansiva ma «iniqua, di corto respiro, e priva di una strategia adeguata a rilanciare l’economia del paese»: è decisamente critico il rapporto di Sbilanciamoci!, che come tutti gli anni analizza la finanziaria e propone una contromanovra, che quest’anno contiene 89 proposte alternative.

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Cosa c’è che non va nella manovra del Governo? Il rapporto deficit/PIL previsto per il 2016 è del 2,2% (oppure del 2,4% nel caso in cui la UE approvi i due punti percentuali in più di flessibilità sul bilancio della clausola migranti). Secondo Sbilanciamoci!, bisognerebbe usare tutto il margine disponibile fino al 3%, che è il limite previsto dal patto di stabilità (in realtà, però, gli impegni verso il pareggio di bilancio non lo consentono). In generale, comunque, il report critica la rigidità imposta dal rispetto dei patto comunitari, e il meccanismo delle clausole di flessibilità.

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No anche alla riduzione delle tasse, perché il governo omette di dire che si tradurrà anche in un ulteriore taglio dei servizi pubblici. L’effetto redistributivo della Legge di Stabilità 2016 privilegia ricchi e imprese, a scapito delle fasce più deboli: giovani disoccupati, pensionati a basso reddito, esodati. Mancano misure per il diritto allo studio e per i servizi per l’infanzia. Non c’è uno sforzo adeguato sulla spending review. Poche misure contro la povertà (pur superiori rispetto al passato). Mancano sforzi contro l’evasione fiscale, e anzi ci sono misure che rischiano di favorire l’elusione come l’innalzamento della soglia contanti a 3mila euro.

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La contromanovra di Sbilanciamoci! vale 35 miliardi di euro (contro i 31,6 di quella del Governo), e propone sul versante delle entrate, una riforma improntata «all’equità e alla progressività e una spending review molto selettiva, finalizzata a ridurre o eliminare la spesa pubblica inutile e nociva», mentre sul versante delle uscite «un intervento pubblico forte in campo economico a sostegno della buona occupazione» e della riduzione delle diseguaglianze, un riorientamento della spesa pubblica a beneficio di servizio sanitario nazionale, servizi pubblici di assistenza sociale, istruzione, ricerca pubblica, cultura, tutela dell’ambiente, forme di altraeconomia.

La novità fondamentale proposta dal report Sbilanciamoci 2016, rispetto agli anni passati, è rappresentata da una misura strutturale di sostegno al reddito: circa 600 euro mensili, (7200 euro all’anno), ai disoccupati senza ammortizzatori, inoccupati, precari o sottoccupati con reddito non superiore a 8mila euro annui. La misura costerebbe 11 miliardi di euro. Altra proposta per l’occupazione: un piano da 1 miliardo per stimolare l’occupazione di alta qualità per 50mila persone.

Sul fronte fiscale, la contromanovra dice no all’abolizione della TASI sulla prima casa e alla cedolare secca sugli affitti a canone libero. Parere contrario anche all’anticipazione al 2016 di parte del taglio IRES (in realtà, qui c’è un impegno analogo già preso dal Governo, che ha modificato l’impostazione della manovra destinando gli eventuali 3 miliardi della clausola migranti a un nuovo piano per la sicurezza e la cultura).

Prevista invece una tassa sulle transazioni finanziarie, una manovra IRPEF con la riduzione di un punto delle aliquote dei primi due scaglioni, e aumenti per gli scaglioni più alti. Nel dettaglio: aliquota del quarto scaglione (redditi da 50mila a 75mila euro), al 44% (dall’attuale 41%), del quinto (redditi da 75mila a 100mila euro) dal 43% al 47,5%, mentre per i redditi sopra i 100mila euro si propone un innalzamento al 51,5%. Altre misure fiscali: riduzione IVA al 21% (oggi è al 22%), aumento di 100 euro per le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente e da pensione. Ci sono poi capitoli dedicati a:

  • istruzione: fra le altre misure, una no tax area fino a 23mila euro di ISEE per gli studenti universitari);
  • sviluppo sostenibile: ad esempio, incentivi per installazione impianti fotovoltaici a famiglie e PMI, e tasse per i veicoli legate alle emissioni inquinanti;
  • welfare: investimento totale di 7,5 miliardi di euro. Fra le misure, un congedo di paternità obbligatorio di 15 giorni (la Legge di Stabilità 2016 lo porta a 2 giorni), e assegno di maternità universale per cinque mesi. In questo capitolo ci sono misure per l’immigrazione improntante a favorire l’apertura delle frontiere chiudendo i centri di identificazione e di accoglienza e stimolando politiche per l’inclusione;
  • riduzione spese militari a favore di politiche di pace e cooperazione;
  • sostegno all’economia sociale e solidale.