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Stabilità 2016, più sicurezza e niente taglio IRES

di Barbara Weisz

26 Novembre 2015 09:49

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Due miliardi per sicurezza e cultura in Legge di Stabilità al posto del taglio IRES 2016: bonus 80 euro alle forze dell'ordine, 500 euro ai 18enni da spendere in cultura.

Matteo RenziLe imprese dovranno aspettare il 2017 per il taglio IRES: i 2 miliardi che potrebbero arrivare dal via libera UE non saranno impiegati per anticipare al 2016 la riduzione d’imposta ma per investimenti in sicurezza (es.: interventi su cybersecurity e un bonus da 80 euro in busta paga agli appartenenti alle forze dell’ordine) e cultura (es.: bonus di 500 euro ai 18enni da spendere in iniziative culturali). E’ la nuova strategia del premier Matteo Renzi, che ha annunciato nuove misure in Legge di Stabilità in seconda lettura alla Camera.

=> Legge di Stabilità 2016: le modifiche al Senato

L’Italia ha ufficialmente richiesto la possibilità di utilizzare in questo modo la clausola migranti (si chiama così perché di fatto è una richiesta di utilizzare in termini di flessibilità sul bilancio i soldi spesi per l’accoglienza dei migranti). 

Clausola migranti

Il punto è rappresentato dall’utilizzo della clausola, ovvero quello 0,2% di rapporto Deficit/PIL che porterebbe il disavanzo 2016 al 2,4% dal 2,2% attualmente previsto, liberando circa 2 miliardi di euro. L’ultima parola spetta a Bruxelles, che nelle prime considerazioni sulla Legge di Stabilità 2016 ha rinviato la decisione sulle clausole di flessibilità alla prossima primavera. Ma gli attentati di Parigi del 13 novembre, con tutto quello che sta seguendo, potrebbe spingere l’Europa a sbloccare i fondi o a dare un via libera a nuove clausole sul bilancio per investimenti in sicurezza.

=> Stabilità 2016: riserve UE su taglio IRES e TASI

IRES

La Legge di Stabilità al momento prevede che i 2 miliardi vengano in buona parte destinati ad anticipare al 2016 parte del taglio IRES: l’imposta sui redditi d’impresa nel 2017 scenderà al 24% (dall’attuale 27,5%), l’anticipo l’avrebbe portata intorno al 26% già dal 2016. In base all’annuncio di Renzi, nel corso del dibattito alla Camera la norma sarà cambiata prevedendo invece di destinare la somma a investimenti in cultura e sicurezza.

Sicurezza

Per quanto riguarda le risorse per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, nella legge di stabilità la previsione è di spendere nel 2016 circa 1 miliardo. Annunciata l’estensione del bonus di 80 euro al mese in busta paga, oggi limitato a chi guadagna circa 1.500 euro al mese, a tutti i dipendenti delle forze dell’ordine. A quanto sembra restano esclusi dal bonus i vigili del fuoco, motivo per cui il segretario generale del sindacato autonomo Conapo, Antonio Brizzi, ha rivolto un appello al Governo:

«Chiediamo al premier Renzi ed al ministro dell’interno Alfano che l’estensione del bonus degli 80 euro annunciata per le forze dell’ordine riguardi anche i vigili del fuoco, i quali, seppur non ricompresi nel comparto sicurezza, hanno importantissimi compiti di difesa civile e sono da sempre al servizio dello stato e dei cittadini con analoga regola di ingaggio del prezzo della vita».

Previsti poi 150 milioni di euro per la cyber security, 50 milioni di euro per il riordino delle forze di polizia (che da cinque diventeranno quattro, incorporando la Forestale nei Carabinieri), e 500 milioni saranno spesi per la Difesa.

Cultura

Per la cultura, investimento analogo (un miliardo), in base al principio enunciato dal premier per cui

«ogni centesimo sulla sicurezza chiama un centesimo sulla cultura».

Qui, l’intervento innovativo è rappresentato da 300 milioni per i 18enni: sarà estesa la Carta già predisposta per i professori, da spendere per consumi culturali. Teatri, musei, concerti, libri.

«Un bonus per chi diventa maggiorenne perché abbia anche simbolicamente la consapevolezza di cosa significhi diventare maggiorenne in Italia: protagonista e coerede del più grande patrimonio culturale del mondo».

Altre misure per la cultura: 500 milioni alle città metropolitane per interventi di riqualificazione delle periferie, 50 milioni per il diritto allo studio, 150 milioni per estendere la possibilità di utilizzare il 2 per mille a un’associazione culturale.