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Smart Working, cresce ma serve nuovo approccio

di Francesca Vinciarelli

21 Novembre 2015 09:30

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Cresce il cosiddetto lavoro agile, con un incremento di produttività per il 73% delle imprese, ma serve un cambiamento culturale e nella formazione dei manager.

Secondo una ricerca Regus, lo smart working, che rappresenta il cosiddetto lavoro agile, è in crescita sia in termini numerici sia in termini di produttività per le imprese che lo utilizzano. Nello specifico il 73% delle imprese riscontra una maggiore produttività, a fronte di un impegno per obiettivi e non per tempi di permanenza al lavoro del 74%.

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Anche i lavoratori sono soddisfatti di questa possibile condizione lavorativa, che punta più all’obiettivo piuttosto che alla presenza fisica dietro alla scrivania, garantendo una migliore flessibilità e qualità della vita. Tuttavia, al fine di gestire in modo efficace queste nuove modalità organizzativa, occorre adottare un nuovo e differente approccio in termini di gestione. I manager devono essere in grado di gestire i lavoratori da remoto, non perdendo di vista il business aziendale.

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Le principali difficoltà che i manager incontrano sono quelli legati all’interazione veloce e informale con i collaboratori o nello scambio di informazioni semplici. In questo caso in fatti la criticità risiede nel fatto che anziché il confronto de viso deve essere utilizzato uno strumento tecnologico, come email, chat, SMS, condivisione file o videoconferenze. Questo aspetto è segnalato dal 39% dei manager italiani e dal 45% di quelli globali.

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Inoltre, sempre a detta del sondaggio, mentre le aziende hanno puntato sullo sviluppo delle tecnologie per facilitare l’impiego degli smart worker, solo una piccola percentuale ha pensato di predisporre adeguati corsi di formazione per i manager. Solo quattro imprese su dieci ha investito nello spiegare i nuovi processi organizzativi ai responsabili che poi avrebbero dovuto attuarli realmente.

“Ormai sono numerosi i riscontri che il lavoro agile inizia ad affermarsi anche nel nostro Paese. Queste nuove modalità organizzative richiedono però alle aziende e al management un approccio diverso dal punto di vista della cultura d’impresa e questo cambiamento deve essere supportato da investimenti in formazione e in tecnologie.” – sintetizza Mauro Mordini, Country manager di Regus in Italia, aggiungendo che “Anche la logistica degli uffici deve essere ripensata, non solo all’interno dell’azienda, ma anche attraverso la possibilità di utilizzare postazioni di lavoro professionali e attrezzate in business center vicino a casa o dovunque siano necessarie nel corso dei diversi spostamenti durante la giornata lavorativa”.