Tredicesima 2015, aumento senza bonus Renzi

di Francesca Vinciarelli

17 Novembre 2015 10:30

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In aumento le tredicesime 2015, che però non beneficiano del bonus di 80 euro in busta paga: l'analisi della CGIA Mestre.

Stipendio

A dicembre sono in arrivo 30 miliardi di euro di tredicesime a favore di 33 milioni di pensionati e di lavoratori dipendenti. L’importo è stato calcolato, al netto delle ritenute IRPEF, da parte della CGIA Mestre. Le ritenute IRPEF assicureranno all’Erario un gettito di ben 10 miliardi di euro. Le tredicesime dei lavoratori dipendenti, ricorda la CGIA, non beneficeranno del bonus Renzi di 80 euro in busta paga.

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Tredicesime in aumento

L‘importo medio delle tredicesime 2015 sarà leggermente superiore a quello del 2014:

  • 3 euro per n pensionato con un assegno mensile netto di cirfca 980 euro al mese (importo medio erogato mensilmente dall’INPS), ovvero con un imponibile annuo IRPEF di quasi 17.000 euro (a tredicesima ammonterà a 987 euro);
  • 14 euro in più per un operaio specializzato, con una retribuzione lorda annua di poco superiore ai 22.700 euro (quest’anno la tredicesima sarà pari a 1.328 euro netti);
  • 16 euro in più per un impiegato con una retribuzione lorda annua che sfiora i 27.500 euro (la tredicesima di quest’anno sarà di 1.483 euro netti).;
  • 25 euro per un capo ufficio con una retribuzione lorda annua di quasi 51.000 euro (la mensilità aggiuntiva sarà di 2.563 euro netti).

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Il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, spiega il motivo di tali aumenti:

«Alla luce del fatto che i rinnovi contrattuali di quest’anno hanno assicurato degli aumenti retributivi medi dell’1,14% e superiori alla crescita dell’inflazione che nel 2015 è stata pari a zero le tredicesime di quest’anno saranno un po’ più pesanti di quelle ricevute nel 2014».

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Bonus 80 euro

Per quanto concerne l’applicazione del Bonus di 80 euro in busta paga, Zabeo ricorda che questa non riguarda le tredicesime:

«I dipendenti che anche quest’anno hanno goduto del bonus non potranno beneficiare di questa agevolazione sulla mensilità aggiuntiva: la legge, infatti, non lo prevede. Anzi, non è da escludere che alcuni dipendenti che hanno percepito lo sconto fiscale fino ad ora siano costretti a restituirlo. Ricordo, infatti, che gli 80 euro in più in busta paga spettano a coloro che non superano i 24.000 euro di reddito e in misura minore se lo stesso è compreso tra i 24.000 e i 26.000 mila euro. Pertanto, se nel corso dell’anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverrà con la decurtazione della busta paga di dicembre».

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