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IMU-TASI, caos aliquote in Legge di Stabilità

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Novembre 2015
Aggiornato 27 Marzo 2018 11:13

Emendamento in Legge di Stabilità su IMU-TASI proroga al 30 settembre la validità delle delibere comunali 2015 ma la manovra entra in vigore nel 2016: caos aliquote, chiarimenti per il contribuente.

Tanto per cambiare, con l’approvazione della Legge di Stabilità si presenta un nuovo caos aliquote IMU-TASI: è stato approvato in Commissione Bilancio al Senato un emendamento che rende valide le delibere comunali 2015 approvate fino al 30 settembre, con una proroga quindi di due mesi rispetto al termine ordinario del 31 luglio. Ma, in effetti, si tratta di una disposizione destinata a essere inefficace, almeno per questo 2015. La Legge di Stabilità, come è noto, entra in vigore dal gennaio 2016, quando ormai i contribuenti avranno già pagato il gettito TASI-IMU 2015.

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Lo slittamento di due mesi, insomma, non serve a nulla: la seconda rata TASI e IMU di dicembre andrà pagata sulla base delle delibere approvate entro il 31 luglio 2015, mentre per stabilire le aliquote 2016 i Comuni potranno poi emettere nuove delibere l’anno prossima. Un tentativo di sanatoria inefficace, insomma, come sottolinea l’ANCI (associazione comuni d’Italia):

«serve una norma che entri in vigore subito».

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La ratio della proroga è quella di rendere valide le delibere di circa 1600 Comuni che hanno approvato nuove aliquote IMU e TASI entro fine settembre. Emendamenti e proposte analoghe (delibere valide fino al 30 settembre 2015), sono già stati proposti, nei mesi scorsi, nell’ambito di altre iniziative legislative, ma non sono mai passate. In questo caso, invece, l’emendamento sulle aliquote IMU-TASI è fra quelli approvati dalla commissione Bilancio del Senato, quindi va in aula, ma quale che sia il suo destino (la Legge di Stabilità, come noto, dopo il passaggio a Palazzo Madama dovrà andare alla Camera, dunque il tempo e il modo per cambiare in corso le regole c’è ancora), non cambierà assolutamente nulla.

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Si parla già della possibilità di inserire la misura in un altro provvedimento (magari un Milleproroghe). Difficile prevedere l’ipotesi di un decreto del Governo, perché proprio palazzo Chigi è contrario alla proroga. Comunque sia, il fatto è che il Governo aveva promesso una Riforma IMU-TASI che ancora non si vede, mentre in compenso al già complicatissimo meccanismo delle due imposte sugli immobili (ci sono circa 200mila aliquote diverse applicate nel paese sulla stessa tassa, quella sugli immobili, che però è duplice, perché si sommano IMU e TASI), ora si aggiungono le variabili relative all’aliquota giusta da applicare per l’anno in corso, in base all’ultima legge in proposta, valida, approvata dalle istituzioni.

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Diamo innanzitutto la risposta, perché se il contribuente si confonde non ha tutti i torti: in base alla legislazione vigente, nel prossimo mese di dicembre i contribuenti pagheranno il saldo IMU e TASI in base alle aliquote 2015 approvate entro il termine del 31 luglio. Le delibere approvate in data successiva non sono valide per quest’anno, verranno applicate per l’IMU-TASI 2016, a meno che nel frattempo non intervengano nuove delibere del Comune.

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Dall’anno prossimo, lo ricordiamo, le regole pur in mancanza di una riforma complessiva cambieranno, perché novità in materia IMU-TASI in Legge di Stabilità ce ne sono parecchie: abolita la TASI sull’abitazione principale, escluse le casse di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9) e comprese invece quelle date in comodato d’uso ai parenti di primo grado e quelle dei coniugi separati. Abolite anche l’IMU sui terreni agricoli e quella sugli imbullonati delle imprese. Definito infine un meccanismo per cui lo Stato trasferirà ai Comuni il mancato gettito, in modo che le agevolazioni fiscali sulla casa non impattino negativamente sui bilanci delle amministrazioni locali.