Made in Italy, Innovazione, internazionalizzazione, Open Innovation e trasformazione digitale: questi e altri argomenti sono stati affrontati a SMAU dal team di Clouditalia Telecomunicazioni, provider italiano di servizi TLC (voce, dati e progetti su misura) e Cloud Computing interamente dedicato alle PMI.
=> SMAU Milano 2015 per il Made in Italy 4.0
Secondo Marco Iannucci, AD Clouditalia, la ricetta per favorire lo sviluppo e l’innovazione delle piccole e medie imprese nazionali si basa sulla costruzione di una rete di partner e “Cloud a Km.0”:
«Cosa vuole oggi la piccola media impresa italiana? Né più né meno quello che voleva 10 anni fa: fiducia. E la fiducia si può guadagnare soltanto con un attento lavoro di ascolto e di supporto al fine di soddisfare singole esigenze particolari. Il medio imprenditore di provincia non può sapere effettivamente di cosa potrà aver bisogno quando deciderà di fare un passo in avanti nell’adozione di determinate tecnologie. Ed è normale che l’offerta di prodotti e servizi standard, altamente omologati, può in alcuni casi scoraggiarlo in questo delicato passaggio. È qui che entra in gioco il ruolo fondamentale dei partner: disporre di una rete di partner a nostro avviso significa abbattere le distanze fisiche, culturali e geografiche che normalmente rallentano l’efficienza e l’adozione dell’innovazione tecnologica da parte del cliente finale. In uno scenario di mercato sempre più complesso in cui Cloud, Telecomunicazioni ed IT convergono e dialogano costantemente, Clouditalia intende rappresentare il fornitore di“Cloud e Telecomunicazioni a Km zero”: l’affidabilità dei grandi player internazionali calata nel presidio locale in una rete di partner di fiducia in cui il cliente si trova a proprio agio ed è disposto a correre il “rischio” di innovare.»
Per quanto riguarda il processo di trasformazione digitale, le risorse Cloud rappresentano uno strumento fondamentale per ottenere performance ottimali e livelli qualitativi non più solo prerogativa delle grandi aziende, come sottolinea ancora Iannucci:
«Il Cloud è democratico. Questo è uno dei mantra che spesso ricorrono nella nostra azienda. Significa che il Cloud ha finalmente abilitato anche le piccole e medie imprese a soluzioni e performance con livelli di qualità che prima erano appannaggio esclusivo delle grandi aziende, per motivi di ordine principalmente economico ma anche a causa dell’investimento in know how e organizzativo che richiedevano. Disporre di una offerta chiara, trasparente, semplice, accessibile e supportata da un partner locale è la massima garanzia di affidabilità che una nuova impresa locale possa trovare nel passaggio a questa tecnologia. Che non deve essere traumatico ma può avvenire anche per gradi, valutandone costi e benefici di volta in volta, rimodulando la propria richiesta, magari partendo dal disaster recovery per poi trasferire lentamente su cloud tutte le attività. Deve finalmente passare il concetto che il cloud che non è più collegato soltanto allo storage, ai big data e all’accessibilità da remoto ma che è un fattore che migliora performance, processi e velocità di esecuzione. Ed è un qualcosa che la piccola-media azienda tocca con mano via via che ha la possibilità di testarne concretamente i vantaggi che si traducono in competitività e sviluppo, con conseguente ridimensionamento dei rischi legati all’innovazione e al cambiamento.»