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Un condono fiscale sui costi Equitalia

di Barbara Weisz

Pubblicato 9 Novembre 2015
Aggiornato 11 Luglio 2017 11:55

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L'associazione di contribuenti chiede un condono fiscale di sanzioni, interessi e aggi Equitalia: non basta la rateizzazione delle cartelle fino al 21 novembre.

CIG
Condono
sanzioni, interessi e aggi Equitalia, per rendere più sostenibile il peso delle cartelle esattoriali per i contribuenti onesti: è la richiesta di Confedercontribuenti al Governo, per permettere attraverso rateazioni più lunghe e meno onerose.

«Oggi ci sono contribuenti che se vogliono regolarizzare la propria posizione sono costretti a pagare fino al 500% fra interessi e sanzioni rispetto alla sorte capitale»

sottolineano dall’associazione dei contribuenti, spiegando che il condono delle sanzioni potrebbe essere realizzato senza problemi ai saldi di bilancio.

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La riapertura della rateizzazione in scadenza il prossimo 21 Novembre, è definita

«un palliativo che non risolve assolutamente nulla. Ancor meno l’esigua riduzione dell’aggio esattoriale».

Il riferimento è alla nuova possibilità di rateazione delle cartelle Equitalia per coloro che erano decaduti dal beneficio negli ultimi due anni. In particolare, in base al Dlgs 159/2015, attuativo della delega Fiscale, i contribuenti decaduti da un precedente piano di rateazione fra il 22 ottobre 2013 e il 21 ottobre 2015, possono chiedere una nuova dilazione dei pagamenti, fino a un massimo di 72 rate mensili, presentando domanda entro il prossimo 21 novembre 2015, utilizzando i moduli disponibili sul sito dell’agente di riscossione, nella sezione Rateizzazione – Modulistica presente nell’Area Cittadini e nell’Area Imprese, oppure recandosi agli sportelli.

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Si chiede una più ampia misura di condono delle sanzioni, per i contribuenti e per le imprese. In pratica, spiega Carmelo Finocchiaro, presidente di Confedercontribuenti,

«un condono fiscale per tutti gli Italiani onesti», «coloro che in questi anni di crisi economica sono stati costretti a non poter assolvere ai loro doveri di contribuenti»,

mentre per i grandi evasori niente benefici e anzi, da parte del Fisco, tutto il necessario per recuperare le posizioni debitorie.