Gli esperti di Websense fanno sapere che «nel 2007, si assisterà al rafforzamento di una nuova economia mondiale del cybercrimine della quale si sono visti i primi segnali già nel corso del 2006». Il 2007 vedrà la nascita di nuove bande criminali pronte a sfruttare vulnerabilità sconosciute dei sistemi e del Web per inserire attacchi e codici maligni. La novità, aggiungono, è che il principale problema non sarà fornito da worm e virus diffusi tramite le email ma riguarderà problematiche di sicurezza legate a Web 2.0.
Il termine Web 2.0 non è un’evoluzione del TCP/IP ma un nuovo modo di considerare lo scambio di informazioni e del sapere attraverso la Rete, ponendo, appunto, al centro i contenuti, le informazioni e le interazioni: un prodotto open source che permette ai dati di diventare indipendenti dalla persona che li produce o dal sito in cui vengono creati e agli utenti di prenderli e di distribuirli per scopi nuovi. Proprio per la loro natura dinamica, i siti Web 2.0 sono particolarmente vulnerabili e rendono difficile il loro monitoraggio.
Websense fornisce le principali aree di preoccupazione per il Web 2.0: contenuti creati dall’utente, social network (reti sociali di persone che scambiano informazioni e contatti) e service oriented architecture (SOA) insieme al Web service (l’interoperabilità dei diversi software condurrà ad un aumento dei problemi di sicurezza).