Internet delle Cose a SMAU: le applicazioni IoT

di Barbara Weisz

22 Ottobre 2015 08:08

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Prodotti, software e applicazioni industriali e commerciali delle tecnologie IoT, campo d'elezione di tante start-up ma anche di big come Google: focus sulle novità 2015.

L’IoT a SMAU 2015 è fra i protagonisti, workshop dedicati, start-up che presentano innovazioni e big come Google che puntano sull’Internet of Things, ad esempio con il progetto Jacquard (tessuto che dialoga con lo smartphone) o con Brillo (sistema operativo per oggetti che comunicano).

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Applicazioni

L’Internet of Things – secondo il consulente ICT Gennaro Persano nel corso del workshop “Internet of things: toccare con mano il futuro” – sta cambiando il modo di percepire la tecnologia da parte di imprese e cittadini: non più un “informatica per smanettoni” ma elettronica facile da utilizzare. Alcune applicazioni suggerite, di immediata comprensione: dal libro delle favole sonoro (con micro-dispositivo che memorizza i dati) al tag della buonanotte (appoggiando lo smartphone sul comodino disabilita funzioni diurne (wi-fi, connessioni varie) e punta la sveglia.
Ma ci sono anche applicazioni utili alle imprese e meno fantasiose: controllo presenze e accessi attraverso lo smarthpone, attività di manutenzione, automazione della produzione, implementazioni in ambito reportistica, nonché servizi ad hoc legati a cultura e turismo e soluzioni per il commercio al dettaglio.

Tecnologie

L’Internet delle Cose non solo  ha potenzialità nello sviluppo di macchine, dispositivi e servizi intelligenti, ma è anche un traino per il mercato Internet. Come ha infatti ricordato Persano, solo il 38,5% del traffico web è generato da umani: il resto è opera di robots che sfruttano tecnologie riconducibili all’IoT. Persano punta poi riflettori anche sulla tecnologia NFC (Near Field Communications), inizialmente pensata per i pagamenti di prossimità ma applicabile in diversi contesti. Ad esempio, è possibile utilizzarla attraverso una card per l’accesso a servizi o per comunicazioni peer-to-peer.

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Un’altra tecnologia di comunicazione utilizzata in ambito IoT è il Bluetooth, su cui sono basati ad esempio i dispositivi di iBLio, presente a SMAU con una gamma di dispositivi elettronici alimentabili via USB, a batteria e celle solari per la raccolta dati dall’ambiente circostante tramite sensori e l’attuazione di comandi (esempio: spegnere e accendere un impianto). L’azienda fornisce dispositivi standard ma anche soluzioni personalizzate per i clienti. Il produttore italiano ha lanciato sul mercato anche prodotti basati su un’altra tecnologia per dispositivi di prossimità, iBeacon di Apple, che consente di creare applicazioni per smartphone e tablet di tipo “context-aware”, ovvero in grado di adattare contenuti al contesto in cui sono fruite. La società si propone dunque, come spiega Valter Foresto progettista e fondatore di iBLio, come «partner che detiene il massimo controllo delle tecnologie implementate nei propri dispositivi».

BlueUp, sempre presente a SMAU Milano 2015, realizza dispositivi di prossimità per applicazioni di microlocalizzazione basati su tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE), creando ecosistemi intelligenti per interagire in Cloud attraverso smartphone e tablet.

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Il Bluetooth diventa poi smart con RFID Global, con prodotti per la rilevazione e microlocalizzazione di cose e oggetti.

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