Proroga di due mesi (al 30 novembre) per fare richiesta di adesione alla voluntary disclosure, più altri 30 giorni(fino al 31 dicembre 2015) per la relazione di accompagnamento: sono i termini del rinvio in programma per la legge sull’emersione dei capitali all’estero o non dichiarati (voluntary disclosure) su cui lavora il Governo, il cui esame previsto nel CdM del 25 settembre è stato temporaneamente rinviato.
=> Voluntary disclosure: proroga in vista
Con ogni probabilità, la proroga sarà inserita nel decreto con le misure urgenti di Finanza Pubblica, da approvarsi nel CdM del 29 settembre così da evitare l’aumento accise previsto da ottobre. La procedura, infatti, al momento conta già 50mila adesioni per un extra-gettito di circa 750 milioni di euro, sufficienti a evitare tale l’aumento, così come quello degli acconti IRES e IRAP di novembre (clausola di salvaguardia nella Legge di Stabilità 2015).
Con la proroga dell’adesione alla voluntary disclosure oltre il 30 settembre (termine originario previsto dalla legge 186/2014), il Governo va incontro alle richieste dei professionisti alle prese con i complessi adempimenti legati alla procedura, anche alla luce delle modifiche normative intervenute a ridosso dei termini.
=> Raddoppio termini di accertamento: quando si applica
Ricordiamo che dal 2 settembre è in vigore anche la norma contenuta in uno dei decreti applicativi della Riforma Fiscale (sul raddoppio dei termini di accertamento), che prevede la non punibilità penale per eventuali reati commessi in relazione a capitali oggetto di voluntary disclosure, anche se commessi prima della scadenza dei termini di accertamento.