Guida turistica: il regime fiscale

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 17 Settembre 2015
Aggiornato 18 Settembre 2015 14:04

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Guida al regime fiscale per chi avvia un'attività di guida o accompagnatore turistico alla luce delle novità 2015 in tema di Regime dei Minimi.

Con l’introduzione del regime forfetario unico e la proroga del precedente Regime dei Minimi è cambiato anche il regime fiscale e contributivo delle guide, accompagnatori ed interpreti turistici. I redditi derivanti da tale tipo di attività sono soggetti all’IRPEF (Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche), ma non all’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) nel caso si tratti di una attività personale in assenza di autonoma organizzazione.

=> Esenzione IRAP: quando c’è autonoma organizzazione

Ricordiamo brevemente che, secondo la giurisprudenza, il requisito della autonoma organizzazione ricorre quando il contribuente:

  • è responsabile dell’organizzazione;
  • non è inserito in strutture organizzative riferibili a responsabilità e interessi altrui;
  • impiega beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività  in assenza di organizzazione o si avvale in modo non occasionale di lavoro altrui.

In assenza di tali presupposti il reddito derivante dall’attività svolta è esente dall’IRAPGuide ed interpreti turistici, inoltre, non devono versare neanche l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) ai sensi del numero 22 dell’art. 10 del DPR 633/1972. Diversamente gli accompagnatori devono versare l’IVA al 22%, tranne nei casi di viaggi al di fuori dell’Unione Europea.

=> Come diventare accompagnatore turistico

Regime dei Minimi

Guide, interpreti ed accompagnatori turistici hanno comunque la facoltà di optare per il Regime forfetario unico: con ricavi annui fino a 20.000 euro si paga un forfait pari al 15% del 67% di tali compensi, meno i contributi previdenziali versati al posto di IRPEF (comprese le addizionali comunale e regionale), IVA ed IRAP (ai sensi dei commi da 54 ad 89 dell’art. 1° della Legge n° 190 del 2014, la Legge di stabilità per il 2015).

=> Regime dei Minimi 2015: riforma e novità

Le nuove attività godono, per i primi tre anni:

  • di un ulteriore sconto di un terzo del 67% dei ricavi, per cui l’imposta sostitutiva del 15% si paga sul 45% dei ricavi da cui poi si devono comunque dedurre i contributi previdenziali;
  • di un’agevolazione contributiva prevista per le nuove attività di impresa iscritte alla Gestione commercianti INPS, che prevede l’applicazione dell’aliquota contributiva più bassa rispetto a quella della gestione separata (pari, nel 2015, rispettivamente al 22,74% ed al 27,72%.

=> Minimi: modello di fattura per il regime forfettario 2015

Fino al 31 dicembre 2015, in caso di ricavi annui fino a 30 mila euro, sarà ancora possibile optare per il Regime dei Minimi, pagando così un forfait del 5% al posto di IRPEF (comprese le addizionali), IVA ed IRAP sul reddito ottenuto deducendo dai ricavi i costi sostenuti per l’esercizio dell’attività ed i contributi previdenziali pagati.

Regime contributivo

Per quanto riguarda il regime contributivo, guide, accompagnatori e interpreti turistici possono scegliere fra l’iscrizione:

  • alla Gestione separata INPS, aprendo soltanto la partita IVA;
  • alla Gestione commercianti INPS, aprendo la partita IVA ed iscrivendosi al Registro delle Imprese.